Leggi il settimanale

Inps chiede il risarcimento alle orfane del femminicidio. Interviene Mattarella

Il presidente della Repubblica ha chiamato Nunzia Catalfo, la ministra del Lavoro. Le due ragazzine vivono con il nonno e hanno 12 e 14 anni

Inps chiede il risarcimento alle orfane del femminicidio. Interviene Mattarella

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è dovuto intervenire personalmente chiamando la ministra del Lavoro e della famiglia, Nunzia Catalfo, per cercare di risolvere la questione spinosa venuta a galla qualche giorno fa. L’Inps infatti aveva avanzato la richiesta di risarcimento alle due ragazzine, una di 12 e l’altra di quattordici anni, diventate orfane in seguito all’omicidio della loro mamma, per mano del padre, poco dopo suicidatosi. Il terribile fatto risale al 28 luglio 2013, a Marina di Massa, dove Marco Loiola, 40enne, uccise la ex consorte, la 38enne Cristina Biagi, e ferì gravemente il nuovo compagno della donna, Salvatore Galdiero, di 46 anni. In seguito Loiola era morto suicida. Galdiero ha in questi anni ricevuto l’assegno di invalidità e le spese di indennità di malattia. L’Inps pochi giorni fa ha chiesto alle due ragazzine di pagare la somma di 124.000 euro in quanto eredi. La cifra che è stata anticipata dall’Istituto nazionale previdenza sociale all’uomo ferito gravemente dal loro padre.

La richiesta dell'Inps

Il legale della famiglia Biagi, Francesca Galloni, ha spiegato: “Richiesta legittima, anche se immorale. Se Loiola fosse stato ancora in vita, ovviamente l'Inps avrebbe chiesto a lui la somma. La legge prevede che si rifaccia sulle eredi”. Tra l’altro la richiesta di pagamento è arrivata con tanto di Iban per effettuare il versamento, da dover eseguire entro dieci giorni. Se ciò non dovesse avvenire, si andrà a processo e la cifra raddoppierà. Le due sorelle, dopo la morte di entrambi i genitori, hanno ereditato un appartamento che, anche se venisse venduto, non servirebbe comunque a coprire la somma richiesta dall’Inps. Le due ragazzine vivono adesso con il nonno Bruno, loro tutore, e la pensione da lui percepita serve per mantenere le nipotine e assicurare loro un futuro dignitoso. L’uomo, ancora distrutto da quanto avvenuto sei anni fa, ha detto all’avvocato: “Ancora piango la morte di mia figlia e non riesco a dormire ed ecco un’altra pugnalata alle spalle”.

Serio Mattarella è intervenuto per risolvere il caso

A questo punto è sceso in campo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha preso il telefono e ha chiamato la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, per parlare della richiesta dell’Istituto e chiedendole di occuparsi del caso.

Alessio Biagi, lo zio delle ragazze, si era rivolto proprio a Mattarella attraverso un post su Facebook, firmato anche dai nonni materni, parlando di una “vicenda legale ma umanamente orribile”. L’Inps ha fatto sapere di seguire il caso e di aver preso “l’impegno a non attivare per il momento alcuna azione legale per il recupero coattivo”.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica