"Io, stuprata da profugo ma indotta al silenzio dai centri sociali"

Giallo a Ventimiglia, ragazza denuncia alla polizia: "Un senegalese mi ha violentata, ma gli attivisti del presidio No Borders mi hanno chiesto di tacere"

Migranti sulla spiaggia di Ventimiglia
Migranti sulla spiaggia di Ventimiglia

Una ragazza giovane e piena di ideali, accampata per settimane sulla spiaggia di Ventimiglia. Dorme sui sassi in solidarietà con i migranti, bloccati lì dalla Francia che non li vuole in Costa Azzurra per la bella stagione.

Una sera, racconta il Secolo XIX, un giovane senegalese, un migrante, l'avrebbe aggredita e violentata. Un mese fa. Un mese di silenzi, lunghissimo e terribile.

Un mese in cui gli esponenti dei "No borders" (questo il nome del gruppo che ha allestito un accampamento di solidarietà con i migranti) hanno scongiurato la ragazza di tacere sulla violenza che avrebbe (il condizionale è d'obbligo) subìto. Uno scandalo del genere avrebbe compromesso tutte le battaglie del movimento, sostengono.

Una toppa di omertà che, se la storia verrà confermata, sarebbe decisamente peggio del buco. Da mesi i No Borders hanno improvvisato un accampamento di tende e baracche in cui vivono cento immigrati e cinquanta attivisti dei centri sociali. In cui si organizzano raccolte di cibo e di vestiti, con l'aiuto dei "compagni" francesi. Un presidio da cui partono anche iniziative di protesta, bloccchi stradali e sit in. Una storia che ora rischia di essere macchiata da un bruttissimo episodio.

La ragazza, lombarda, ha denunciato alla polizia: "Sono stata violentata da un migrante, un senegalese. Ero entrata nella doccia allestita sotto la ferrovia, è entrato, mi ha zittito e poi ha approfittato di me per un’ora. Gli altri ragazzi hanno scacciato quel giovane, ma mi hanno chiesto di tacere per evitare ripercussioni sugli altri stranieri. Alla fine sono rimasta lì. Mi trovavo bene e comunque ho avuto l’impressione di non essere creduta."

Ora la polizia sta cercando di risalire allo stupratore; a rischiare però, sono anche i No Borders, che potrebbero essere incriminati per favoreggiamento.

Nel pomeriggio i No Border hanno rilasciato una dichiarazione tramite la loro pagina Facebook: "Rifiutiamo l’accusa di aver coperto una violenza sessuale.

La persona in questione non è mai stata un’attivista del presidio, ma era invece stata accolta dalla strada perché in stato di bisogno. Il campo No Border è composto da donne e uomini che mai sminuirebbero né coprirebbero atti di una tale gravità."

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