In Italia non si può più dire nulla. Il branco contro #PioAmedeo

La sinistra difende il suo beniamico Fedez, ma attacca Pio e Amedeo dopo il coraggioso monologo contro il politicamente corretto, invocando la censura contro il duo comico

In Italia non si può più dire nulla. Il branco contro #PioAmedeo

In Italia, ogni tanto, si torna a parlare di censura, sempre a senso unico. Come nel mondo anglosassone, anche in Italia non si può più dire nulla che i crociati del politicamente corretto si rivoltano e invocano la censura contro chi non si adegua. Mentre la sinistra, vip del mondo dello spettacolo, attori, influencer, esprimono solidarietà nei confronti del rapper/influencer Fedez e chiedono seri provvedimenti contro la Rai per un presunto tentativo di censura da parte dei vertici dell'azienda pubblica, dall'altra la stessa sinistra e il mondo delle associazioni Lgbt chiedono di tappare la bocca al duo comico Pio e Amedeo dopo lo "sfogo", coraggioso, contro la follia e l'ipocrisia del politicamente corretto.

E anche sui social network un vero e proprio branco di "tolleranti" si scaglia contro il duo comico pugliese. Perché la libertà di pensiero e di critica è sempre a senso unico. Non solo: nel mirino del branco e dell'odio radical chic finiscono tutti i vip che difendono il duo comico o che hanno la "colpa", come Noemi, di essere stati ospiti allo stesso programma. Sul patibolo finiscono, fra gli altri, Antonella Clerici, che su Instagram si complimenta con Pio e Amedeo per aver "destrutturato lo show contro il politically correct dilagante", oltre al conduttore Nicola Savino. Cos'hanno fatto di male? Sono fan, amici, o seguono i due comici. Gravissimo, per i nuovi censori. I due politicamente scorretti devono essere esclusi, messi da parte o addirittura denigrati. Devono anche essere insultati (guardare per credere i social).

La sinistra insorge con interrogazioni e invocando la censura

"Nel duetto di Pio ed Amedo nella trasmissione Felicissima Sera su Canale 5 abbiamo visto un pessimo esempio di comicità che vuole sdonagare le parole 'negro', utilizzata per definire gli schiavi, i pregiudizi sugli ebrei, che servivano ad alimentate l'odio durante il nazismo", arriva addirittura ad affermare Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale. Marrazzo chiede inoltre "alla Agcom ed anche a Piersilvio Berlusconi di intervenire al fine che non si ripetano show di questo tipo razzisti ed omotransfobici". Il senatore Tommaso Cerno promette un'interrogazione sulla performance di Pio e Amedeo: "Farò una interrogazione parlamentare al Governo - annuncia Cerno - e mi aspetto che il Presidente del Consiglio Mario Draghi, cosi ferrato sui temi economici e sui temi della ripartenza si renda conto che una ripartenza senza tutti non è una ripartenza". Finito qui? Ma va, potremmo andare avanti per chilometri di righe.

Insomma, la censura contro Fedez è deprecabile, quella che si chiede contro Pio e Amedeo è giusta e sacrosanta perché ciò che hanno affermato (i secondi) è "offensivo", sempre per i dogmi della nuova religione politicamente corretta.

Ecco qui la doppia morale di una sinistra bigotta che non può tollerare che la sua egemonia culturale venga messa in discussione. Ma tollera bene l'odio contro due comici che ora non hanno nemmeno più il diritto di fare satira e ironia.

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