
In Italia sempre meno persone si affidano ai vaccini a causa della disinformazione. Lo dice l’Eurispes, secondo cui a diffondere le false percezioni è soprattutto il web.
Circa l'80% dei genitori di bimbi piccoli naviga in rete alla ricerca di informazioni. Di questo il 70% si basa su quello che legge in rete per prendere decisioni sulla propria salute e il 16% cerca nozioni sulle vaccinazioni. "La validità delle notizie non è sempre attendibile e autorevole", avvertono però gli esperti dell’Eurispes, "Caso emblematico, la presunta correlazione tra il vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia) e l’aumento dei casi d’autismo. In secondo luogo, alla base della contrazione, vi è la percezione stessa dei vaccini, ritenuti inutili, in quanto non si avverte più la gravità di malattie, come morbillo o pertosse, ritenute ormai sconfitte".
In Italia, quindi, diminuisce di un punto percentuale all’anno il tasso di adesione alle vaccinazioni. In alcune regioni il decremento è più evidente: nella provincia di Bolzano la copertura vaccinale obbligatoria cala di circa il 6% rispetto alla media nazionale (94%), seguita dalla Valle D’Aosta (-4%).
Entrambe le regioni registrano il record negativo anche sul fronte delle vaccinazioni consigliate. Anche alcune regioni del Sud Italia, Campania, Calabria e Sicilia, insieme alle Marche, mostrano una generalizzata disaffezione nei confronti dell’intero programma vaccinale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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