La Kyenge vuole il Global compact "O aumenta il razzismo in Ue"

L’ex ministro del Pd cita il sondaggio “Essere neri nell’Ue” come prova fondamentale per documentare l’incremento di episodi razzisti nel vecchio continente e invita tutti i paesi ad aderire al Global Compact

La Kyenge vuole il Global compact "O aumenta il razzismo in Ue"

Con l’avvicinarsi del Global Compact, e vista la minaccia da parte di alcuni paesi di non prendere parte all’evento che equiparerebbe i diritti dei clandestini a quelli dei richiedenti asilo, torna a parlare Cecile Kyenge.

“Sarò a Marrackech con la delegazione del Parlamento. Il Global compact fornisce un risvolto globale al tema della globalizzazione. Troppi gli Stati membri che hanno deciso di sabotare la conferenza inter-governativa. A questi Paesi, soprattutto il mio, l'Italia, dico: andateci. Orban, Salvini e tutti i leader dei paesi che hanno deciso di fare questo passo: venite con noi a Marrackech. Opporsi al patto globale, significa non solo opporsi a soluzioni per una migrazione più sicura e regolare, ma opporsi alla dignità e ai diritti umani dei migranti. Non restate al di fuori fuori dalla storia. Le migrazioni non si fermeranno.”, riferisce come riportato da “Ansa”.

L’ex ministro Pd tenta in ogni modo di portare acqua al suo mulino, e per farlo utilizza i dati del sondaggio “Essere neri nell’Ue”, così da dimostrare l’aumento del razzismo in Europa. Il rapporto, tracciato da un’agenzia europea dei diritti, prende in esame quelle che sarebbero le discriminazioni subite quotidianamente dai neri nel vecchio continente. Il sondaggio parla di un 30% di individui vittime di forme di discriminazione, tra insulti per il colore della pelle e violenze. Non fa invece riferimento al fatto che quotidianamente in Europa entra un numero sempre maggiore di clandestini, agevolati da organizzazioni no profit e Ong che di certo non agiscono se non per interessi economici, oramai mascherati in malo modo. Non fa neppure menzione del fatto che ci sia una netta crescita del numero dei crimini di cui si macchiano questi nuovi entrati, né al fatto che abbiano incrementato le fila dei detenuti nelle carceri del vecchio continente. Nessun accenno neppure a chi ha promosso o finanziato il sopra menzionato sondaggio od a quanto possa esser costato.

”Dobbiamo riconoscere che l’Europa sta cambiando il proprio volto. L’Europa deve trovare nuova linfa vitale dal pluralismo e dal multiculturalismo che caratterizza la società per opporsi al razzismo crescente. I crimini dettati dall’odio razziale sono l’espressione più meschina della discriminazione perché abusano apertamente della dignità umana su base etnica.”, insiste Kyenge, come riportato da “Il Secolo d’Italia”.

Probabilmente l’interpretazione errata del problema nasce da un ampliamento eccessivo del valore semantico della parola “razzismo”.

Questa viene estesa anche ad abbracciare l’atteggiamento di quegli Stati che tentano di porre rimedio ad un’indiscriminata invasione divenuta ormai impossibile da controllare e regolamentare. Ed ecco che, creando delle leggi che possano tutelare e salvaguardare i cittadini autoctoni, questi paesi vengono immediatamente bollati come “razzisti”.

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