L’Eurostar fa scendere i cani dalle carrozze

Al bando i passeggeri a 4 zampe. Provvedimento del ministro Passera: "Per motivi igienici gli animali non possono salire sui treni"

L’Eurostar fa scendere i cani dalle carrozze

Avanti ministro Passera, siamo certi che la fantasia, pur dietro l’aspetto professorale serioso, non le manchi e l’umorismo neanche. Vediamo di tirarne fuori una migliore che abbiamo tutti bisogno di ridere, tra un attentato a Brindisi e un sisma devastante in Emilia. Tra l’altro potremmo doverci abituare presto a un governo di comici, quindi facciamo pure le prove generali.

Succede che il ministro dei Trasporti Passera abbia firmato, protocollato e inviato al Senato, un provvedimento secondo cui negli Eurostar non possono viaggiare cani che non siano di piccola taglia e tenuti in gabbia. «Motivi igienici» spiega Trenitalia «si vuole evitare che le consumazioni, servite al posto, possano venire a contatto con gli animali». Questa motivazione ha suscitato l’ilarità della senatrice radicale Donatella Poretti e, molto più modestamente rispetto alla parlamentare, anche la mia. «Ma il ministro» afferma con sarcasmo la Poretti «o chi ha scritto la risposta, ha mai preso un treno? Ha visto assalti di branchi di cani sciolti che mangiano le merendine ai bambini o fanno razzia al vagone ristorante?».

In effetti, questa cinofobia, anzi zoofobia con motivazioni prettamente igieniche è un aspetto tutto italiano che andrebbe analizzato a fondo dal punto di vista psicologico. Guai se un cane entra in un negozio di alimentari: occhi spiritati di gestori e clienti, manco avessero visto satanasso in persona. Chissà quali catastrofiche malattie potrà mai «attaccarci» il cane, se solo dà un’annusatina a due metri dal banco della rosticceria. Nel frattempo però andiamo, ogni giorno dal fornaio che, non potendo permettersi una cassiera a tempo pieno, dopo avare maneggiato monete insozzate e banconote luride, passate per centinaia di mani più o meno sporche, c’incarta lo sfilatino e la focaccia che ci mangeremo a colazione senza tante paturnie. Se Carletto pesta la cacca di un cane cominciano le telefonate a medici, veterinari, farmacisti, amici e parenti, le ricerche affannose su Google, alla voce «pestare cacca di cane e pericoli» dalle quali si apprende (sono le prime due voci citate) che pestare cacca porterebbe generalmente fortuna mentre più controversa è l'interpretazione del sogno in cui si pesta il prodotto di scarto canino (seconda voce). Sia chiaro che il cittadino civile gira con paletta e sacchetto e tira su le cacche del suo cane, a prescindere da ipotetici e inesistenti rischi o interpretazioni freudiane in materia.
Dunque, se la richiesta del ministro Passera passerà, i cani non potranno viaggiare sugli Eurostar per motivi sanitari. Nel frattempo però siamo costretti a frequentare servizi igienici pubblici (treni compresi) che, solo a guardarli, ti vien voglia di fare la vaccinazione per colera e febbre gialla.

D’altronde, basterebbe guardare come è regolata la materia sui treni degli altri paesi. Nella vicinissima Svizzera i cani di piccola taglia possono viaggiare in una sacca o in un semplice contenitore di stoffa con biglietto gratuito. Museruola e guinzaglio per gli altri con divieto d'accesso al vagone ristorante, eccettuati cani per disabili e cani da soccorso che vanno dove vogliono.

Grosso modo stessa cosa sui TGV francesi dove, e c'è il consenso di chi viaggia con voi, i cani vanno ovunque e pagando metà prezzo. Idem in Germania.
Avanti ministro, 150.000 viaggiatori pagano il biglietto ogni anno e fanno i salti mortali per poter viaggiare con Fido. Vogliamo proprio mandarli in automobile?

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