C'è un nuovo indagato sull'omicidio a Ladispoli del ventenne Marco Vannini. La Procura di Civitavecchia ha infatti aperto un'inchiesta sull'ex comandante Roberto Izzo. L'ipotesi è di favoreggiamento e falsa testimonianza. L'inchiesta è stata aperta dopo un servizio delle Iene in cui è stato intervistato un commerciante di Tolfa, Davide Vannicola, amico appunto del carabiniere.
Secondo Vannicola, che ha riportato quanto gli è stato riferito da Izzo, a sparare a Marco non sarebbe stato Antonio Ciontoli, ma suo figlio Federico. In particolare, il luogotenente gli avrebbe detto: "Ti ricordi di Ciontoli? La sera stessa che Marco Vannini è morto Ciontoli mi chiamò dicendomi: Robè, c’è mio genero nella vasca da bagno con un colpo di pistola, mi devi aiutare". Izzo a quel punto avrebbe suggerito a Ciontoli di prendersi la colpa per coprire il figlio.
Marco Vannini, il 18 maggio del 2015, era morto nell'appartamento della famiglia della sua fidanzata, a Ladispoli. La notte dell'accaduto, Vannini venne portato in ambulanza presso il punto di primo soccorso di Ladispoli oltre un'ora dopo essere stato colpito. Ai soccorritori la famiglia Ciontoli avevano raccontato una serie di bugie.
Prima che il giovane era scivolato, poi che aveva avuto un attacco di panico dopo uno scherzo e, infine, che si era ferito con un pettine. Ciontoli, in seguito, soltanto davanti al medico di turno, ammise che il fidanzato della figlia era stato colpito, per errore, da un proiettile.
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