Cronache

Ladro ucciso, la procura vuol trasformare una vittima in un assassino

Sicignano conferma di essersi trovato faccia a faccia col ladro albanese e di avergli sparato per legittima difesa. Ma gli inquirenti lo accusano: "Niente sangue in casa, il colpo sparato"

Ladro ucciso, la procura vuol trasformare una vittima in un assassino

Omicidio volontario. È questa l'accusa che la procura vuole appiccicare addosso a Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio D'Adda che ha sparato e ucciso l'albanese che era entrato nella sua villa per derubarlo. Dalle prime indagini sarebbe, infatti, emerso che il proiettile che ha ucciso il ladro avrebbe avuto una traiettoria dall’alto verso il basso, compatibile, per esempio, con un colpo sparato dalla cima delle scale verso i gradini in basso. Non risulterebbero, poi, segni di effrazione in casa.

Se i giustizialisti della sinistra già hanno condannato Sicignano, i compaesani si sono schierati subito al suo fianco. "Sto con il signor Francesco - dice Jessica ai microfoni di Pomeriggio Cinque - ho stima di quello che ha fatto, al suo posto l'avrei fatto anch'io". Tutto Vaprio d'Adda, paesino in provincia di Milano, lo difende. Alle parole di Jessica fanno eco quelle di Antonio, farmacista di zona, e Rosario, uno dei promotori della fiaccolata organizzata ieri sera sotto casa del pensionato. Solo la procura sembra volerlo trasformare da vittima ad assassino. L'uomo è, infatti, accusato di omicidio volontario. Gli inquirenti non sarebbero convinti della versione dei fatti resa dal pensionato. Dalle indagini dei carabinieri coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili e dal pm Antonio Pastore, il ladro albanese sarebbe stato colpito frontalmente con un proiettile al cuore, mentre si trovava sulle scale esterne dell’abitazione e non era ancora entrato dentro casa. "All'interno dell'abitazione - fanno sapere fonti vicine alle indagini - non sono state trovate tracce di sangue".

Durante l'interrogatorio nell'ufficio del pm Antonio Pastore, Sicignano ha ribadito di aver sparato per legittima difesa mentre l’intruso si trovava già nel suo appartamento. E non all’esterno dove poi il corpo è stato trovato. La notte del furto l'uomo era solo nell'appartamento: il figlio era al piano di sotto, si sarebbe trovato quasi faccia a faccia con il ladro che si avvicinava "in modo minaccioso". "Cosa stai facendo?", avrebbe chiesto Sicignano all'albanese. Che, anziché allontanarsi, gli è andato incontro per aggredirlo.

E solo a quel punto il padrone di casa ha sparato.

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