Cronache

Laicisti chiedono la testa del ministro Fedeli

Anche la Fedeli contro la vituperata circolare "anti-religiosa" emanata dal preside della scuola "Ragusa Moleti". Così Uaar chiede la sua testa

Laicisti chiedono la testa del ministro Fedeli

“Quel preside ha sbagliato”. Ormai lo dicono un po’ tutti. Così, alla fine, anche il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli si è unita al coro pressoché unanime che si è levato contro la circolare “anti-religiosa” più discussa degli ultimi giorni. Quella con cui il preside della scuola elementare e d’infanzia “Ragusa Moleti”, Nicolò La Rocca, ha rimosso da aule e corridoi ogni riferimento religioso (una statua della Madonna, le immagini dei santi e dei Papi Giovanni Paolo II e Francesco) e abolito l’usanza di intonare delle “canzoncine benedicenti” prima della merenda.

La Fedeli, a margine di un convegno tenutosi a Verona, presso l’Auditorium Cattolica Center, ha parlato di “attuazione impropria” della nota del gabinetto del Miur, del 29 gennaio 2009, che esclude la celebrazione di atti di culto, riti o funzioni religiose in orario scolastico. Insomma, dire che non devono esserci “scuole confessionali”, come sostiene l’atto ministeriale in ossequio del quale La Rocca ha adottato il vituperato provvedimento, “è differente dall’avere in classe i simboli della religione cattolica”. E ancora, scandendo il confine tra pluralismo religioso e laicismo, ha spiegato: “Quest’anno, il 4 ottobre, festa di san Francesco, abbiamo mandato in tutte le scuole un calendario con tutte le feste dell’insieme delle comunità religiose. Pluralismo è questo. Inoltre, l’articolo 3 della nostra Costituzione dice che non si discrimina in base al sesso, alla razza e alla religione. Quindi, penso che chi è intervenuto in quel modo non ha ascoltato i genitori. Secondo me, sicuramente c’è stato un limite di intervento”.

Apriti cielo. Immediata la reazione dell’Unione di atei e agnostici razionalisti (Uaar) che ha parlato di “deriva confessionale”, chiedendo a gran voce le dimissioni del ministro. “È inaccettabile – ha affermato Adele Orioli, responsabile delle iniziative legali dell’Uaar – che la ministra dell’Istruzione, invece di difendere l’operato del preside, lo attacchi con argomenti privi di fondamento. Da Fedeli ci aspettavamo che, nel caso in cui avesse deciso di intervenire sulla questione, si schierasse in maniera netta per una scuola inclusiva, laica e all’avanguardia. E invece le aspettative riposte nelle istituzioni sono state anche questa volta disattese”.

Di avviso opposto gli oltre 10mila sottoscrittori che hanno sostenuto la petizione on line, promossa da CitizenGo, per sollecitare la revoca di quella “circolare giacobina e laicista”. Filippo Saverese, direttore delle attività di CitizenGo, è soddisfatto: “Ci fa piacere che il ministro abbia smentito l’interpretazione estremista che il dirigente scolastico ha dato della nota del Miur”. “Adesso – prosegue – ci aspettiamo la revoca della circolare”. Una “revoca tempestiva” perché, alla luce delle dichiarazioni del ministro, “non si capisce come mai il dirigente scolastico non abbia ancora preso i provvedimenti necessari”.

La Rocca, infatti, fa melina. Se “entro una settimana il preside della Ragusa Moleti non ritratterà la sua decisione – avvisa Savarese – siamo pronti a manifestare sotto l’ufficio regionale del Miur”. Nel frattempo, tra proteste e sit-in, l’istituto palermitano è diventato un campo di battaglia.

Chissà quando gli alunni potranno tornare alla normalità.

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