CitizenGo contro la "furia laicista" del preside di Palermo

L'ondata di dissenso contro la "circolare anti-religiosa" del dirigente scolastico della scuola elementare e d'infazia Ragusa Moleti di Palermo sbarca sul web grazie alla petizione di CitizenGo

CitizenGo contro la "furia laicista" del preside di Palermo

Si leva dal web un coro di 7.880 voci che chiede, all’unisono, l’abolizione della “circolare anti-religiosa” diramata tre giorni fa dal preside della scuola elementare e d’infanzia Ragusa Moleti di Palermo. Sul sito internet della fondazione “CitizenGo” (impegnata nei mesi scorsi in una discussa campagna anti-gender al fianco di “Generazione Famiglia”), quasi 8mila internauti hanno già firmato una petizione per chiede la “revoca della circolare giacobina e laicista che vuol togliere ai nostri bambini quel poco di buoni segni e usi che ancora siamo in grado di trasmettergli in un’epoca funestata dalla crisi educativa, morale e culturale”.

Cresce di ora in ora l’ondata di dissenso contro il tratto di penna con cui il dirigente scolastico, Nicolò La Rocca, ha epurato da aule e corridoi ogni riferimento religioso (una statua della Madonna, le immagini dei santi e dei Papi Giovanni Paolo II e Francesco) e l’usanza di intonare una preghiera prima della merenda. Tutto questo, si è difeso La Rocca sommerso dai reclami inferociti dei genitori degli alunni, in forza di un parere dell’Avvocatura dello Stato, quello dell’8 gennaio 2009 allegato alla nota del gabinetto del Miur del 29 gennaio dello stesso anno che esclude la celebrazione di atti di culto, riti o funzioni religiose in orario scolastico.

Secondo i promotori della petizione, però, nella fattispecie non rientrano “l’esposizione di qualche immagine sacra (o addirittura di un grande personaggio storico come Papa San Giovanni Paolo II) né la recita di qualche preghierina cantata prima dei pasti”. Per questo, la petizione indirizzata al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli esorta il direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Sicilia, Marco Anello, a fornire “un’interpretazione secondo buon senso” perché, “nel caso concreto, non si è in presenza che di usanze popolari dettate da semplici devozioni tradizionali”. Insomma, il principio della laicità dello Stato non è stato violato.

Nel frattempo, gli alunni della Ragusa Moleti si sono presentati in classe con il rosario al collo e i loro genitori hanno annunciato che, domani, si raduneranno davanti alla scuola per un momento di preghiera collettivo.

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