Con il centesimo anniversario dello scoppio della Prima guerra mondiale alle porte, papa Francesco ha dedicato il suo discorso dopo l'Angelus proprio ai conflitti, dicendo di sperare "che non si ripetano gli sbagli del passato, ma si tengano presenti le lezioni della storia, facendo sempre prevalere le ragioni della pace mediante un dialogo paziente e coraggioso".
Il Pontefice ha parlato in particolare di "tre aree di crisi: quella mediorientale, quella irachena e quella ucraina", chiedendo ai fedeli di unirsi alla sua preghiera, perché "il Signore conceda alle popolazioni e alle autorità di quelle zone la saggezza e la forza necessarie per portare avanti con determinazione il cammino della pace", mettendo da parte "gli interessi particolari", in favore del "bene comune e il rispetto di ogni persona".
"Penso soprattutto ai bambini - ha detto Francesco -, ai quali si toglie la speranza di una vita degna, di un futuro, bambini morti, bambini
feriti, bambini mutilati, bambini orfani, bambini che hanno come giocattoli presidi bellici, bambini che hanno come giocattoli presidi bellici: fermatevi per favore ve lo chiedo con tutto il cuore, fermatevi per favore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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