Cronache

Lecce, tra due anni aprirà la prima Università islamica

Il salentino convertito Giampiero Khaled Paladini: "Sarà l'equivalente musulmano della Cattolica di Milano". Già acquistati i terreni: investimento di 45 milioni di euro

Lecce, tra due anni aprirà la prima Università islamica

La prima Università islamica d'Italia sorgerà a Lecce. Aprirà i battenti entro un paio di anni con l'obiettivo di diventare il polo della cultura islamica di tutto il Belpaese. Un vero e proprio ateneo sul modello dell'Università Cattolica di Milano. L'idea è di Giampiero Khaled Paladini, 56enne salentino convertito all'Islam e presidente di Confime, la Confederazione imprese mediterranee. L'atto costitutivo della Fondazione dell'Università islamica di Lecce è già stato registrato in uno studio notarile della città.

"Partiremo subito nella sede dei nostri uffici, in via Matteotti, con la formazione d'eccellenza e due progetti di ricerca, abbiamo già perso troppo tempo", racconta Paladini che su Facebook ha già pubblicato i rendering dell'ateneo islamico. Come riferisce la Stampa, il 56enne salentino avrebbe convinto i Paesi dell'Opec a finanziare il progetto: hanno già iniziato ad acquistare i terreni e una villa per un investimento complessivo di 45 milioni di euro. "L'obiettivo dell'ateneo - spiega - sarà formare una nuova classe dirigente islamica che saprà imporre la pace religiosa in Europa". Nell'ateneo, che sorgerà poco fuori Lecce e avrà al suo interno la mensa, le residenze, gli impianti sportivi e la moschea, potranno studiare 5mila studenti. Il primo corso di teologia potrebbe essere lanciato a ottobre, ma i percorsi didattici che serviranno a conseguire le lauree riconosciute dallo Stato saranno avviati solo tra un paio di anni. Le facoltà saranno in tutto tre, una umanistica e due scientifiche (agraria e medicina).

Una laurea in legge nel cassetto, Paladini ha abbracciato la fede nell'islam da poco tempo. "L'unico modo per risolvere i conflitti è armonizzare la verità del Corano alle tradizioni occidentali - dice - con tutto il rispetto, molte interpretazioni arcaiche provengono da Paesi arretrati ed è questo che porta allo scontro". In attesa che il ministero dell'Istruzione dia i permessi, Paladini sta preparando i documenti: "Non vedo proprio come potrebbero dirci di no.

Rispetteremo tutte le leggi".

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