Cronache

Economia, due nobel politici per la lotta all'effetto serra

Premiati Nordhaus e Romer. Il segnale: il riscaldamento globale si può fronteggiare con il progresso tecnologico

Economia, due nobel politici per la lotta all'effetto serra

Quest'anno il premio Nobel per l'economia è stato dato a William Nordhaus per i suoi studi sugli effetti dannosi sul pianeta delle emissioni inquinanti e sulle strategie per combatterli e a Paul Romer per i suoi studi sul ruolo del progresso tecnologico come fattore di crescita economica e sulle politiche pubbliche per favorirne lo sviluppo. Il Nobel annuo per l'economia è uno solo e quando a riceverlo sono due economisti si tratta di coautori di studi molto importanti. Il caso di quest'anno è un'eccezione significativa. Fra i due premiati non vi è un legame operativo. Nordhaus, che ha 77 anni, fu allievo e coautore del celebre economista keynesiano americano Paul Samuelson, che ebbe il Nobel nel 1970. È stato professore alla Yale university, nel Connecticut a New Haven, ha fatto il consigliere economico del presidente democratico Carter dal 1977 al 1981 e ha scritto, in seguito, otto libri sul surriscaldamento della terra, sui modelli econometrici e sulle azioni politiche e di politica economica per combatterli. Invece Paul Romer è stato sino a poco tempo fa professore di economia alla Stanford university, in California, vicino alla Silicon valley, dove si è sviluppata l'industria elettronica. Da ultimo è stato vicepresidente della Banca mondiale. Ha scritto un gruppo di celebri saggi sulla crescita economica endogena (cioè dovuta a forze interne) causata dal progresso tecnologico e sulla produttività nell'economia. Negli ultimi tempi si è dedicato agli studi di economia urbanistica. Il legame fra i due autori sta nel fatto che entrambi si sono occupati, su due diversi fronti, del ruolo del progresso tecnologico. Da un lato per contrastare il peggioramento climatico, dovuto all'anidride carbonica emessa dai combustibili fossili, come petrolio e carbone, che potrebbe generare effetti catastrofici e che già causa gravi danni. Dall'altro lato l'effetto positivo sulla crescita economica degli investimenti nel «capitale umano» che crea progresso tecnologico, produttività e crescita del Pil, a parità di beni materiali e lavoro impiegati. La scelta di premiarli assieme è un messaggio politico lanciato dall'accademia delle scienze che gestisce il Nobel. Essa è preoccupata dell'effetto serra, generato dai combustibili, ma ritiene che il mondo possa risolverlo, con il progresso tecnologico.

Non sono convinto che gli studi allarmistici di Nordhaus siano del tutto validi, ma il suo modello econometrico, che accanto a variabili economiche, sociologiche e politiche include variabili chimiche, biologiche e fisiche è uno stimolante esempio di modello scientifico interdisciplinare, suscettibile di essere imitato per temi come quelli dei costi e benefici delle infrastrutture e delle opere antisismiche.

Quanto a Romer, sono uno dei suoi fan, perché teorizza i costi decrescenti delle imprese, delle industrie, delle nazioni, dovuti alla produttività dovuta al capitale umano, della ricerca scientifica e della connessa ricerca applicata, mirata a investimenti tecnologici avanzati, che in essi trova nuovi sviluppi. Degna di nota la tesi di Romer per cui un mercato di grandi dimensioni stimola il progresso tecnologico.

Essere nell'area euro ci dovrebbe servire per sfruttare questa opportunità, usando i soldi e i deficit pubblici per questo fine, non per le spese improduttive.

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