Avevano ammanettato e stuprato due 14enni, dopo aver adescato sul web una di loro e averle fatte cadere nell'imboscata. Per questo i due rom 20enni, Mario Seferovic e Bilomante Maikon Halilovic, sono stati condannati a Roma rispettivamente a 6 anni e a 5 anni e mezzo di carcere. I due sono nati a Roma, ma sono di origini bosniache e sono domiciliati in un campo nomadi di Tor Sapienza.
Lo stupro avvenne il 10 maggio 2017, in in un boschetto del quartiere romano del Collatino, dove i due erano stati raggiunti dalle ragazzine. Una delle due, infatti, avrebbe conosciuto Seferovic su Facebook (sui social lui si faceva chiamare "Alessio il Sinto") e dopo le chat aveva accettato di incontrarlo dal vivo. All'appuntamento si era presentata insieme a un'amica coetanea, ma - una volta arrivate - il rom le aveva costrette a seguirle in una zona isolata, le aveva legate e poi violentate, mentre Halilovic faceva da palo.
Per mesi, poi, le ragazzine avevano taciuto l'accaduto per paura. "Se avessimo raccontato a qualcuno quello che ci aveva fatto, ci avrebbe ucciso e avrebbe fatto del male alle nostre famiglie", hanno raccontato ai pm, "Mario ha chiamato anche a casa - racconta ancora la vittima - e ha parlato con mia madre fingendosi un ragazzo qualunque per convincerla a farmi uscire con lui".
Per i due la procura aveva chiesto 10 anni per stupro di gruppo aggravato e sequestro di persona.
Il gup Maurizio Silvestri - durante il processo con rito abbreviato - ha deciso di comminare una pena di 6 anni e 5 anni e mezzo e di far cadere l'accusa di sequestro. Usciti dal carcere, però, i due dovranno per un anno informare le autorità dei propri spostamenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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