L'Europa colpita al cuore dalle belve che ha accolto

I terroristi sono solo la punta dell'iceberg, costituito invece dalla religione musulmana. I jihadisti seguono ciò che dice Allah

L'Europa colpita al cuore dalle belve che ha accolto

Non ci sarebbe mai stato un terrorista islamico europeo che si fa esplodere e massacra a Bruxelles se non ci fosse stata Molenbeek, emblema di un territorio che fisicamente si trova in Belgio, ma socialmente, religiosamente e persino giuridicamente è sottomesso all'islam. Così come non ci sarebbe mai stata Molenbeek se i belgi non avessero consentito ai musulmani, prostrandosi all'ideologia del multiculturalismo, di concepirsi come una comunità autonoma, autorizzandoli a trincerarsi all'interno di una roccaforte fatta di moschee, scuole coraniche, banche islamiche, tribunali shariatici, veli e divise che contraddistinguono e separano dalla società di accoglienza, legittimando l'islam come religione di pari valore del cristianesimo anche se è incompatibile con le leggi laiche dello Stato, elargendo a piene mani diritti e libertà senza esigere il rispetto delle regole e l'ottemperanza dei doveri, in un contesto dove manca un comune collante identitario e valoriale.Infine non ci sarebbe mai stato l'asservimento al multiculturalismo se Bruxelles non fosse una realtà fortemente condizionata dagli islamici. Su circa un milione di abitanti, il 24 per cento sono musulmani. Ma nella fascia d'età al di sotto dei 30 anni, i musulmani costituiscono il 40 per cento del totale della popolazione. Ecco perché la capitale delle istituzioni dell'Unione europea si è di fatto trasformata nella capitale islamica dell'Europa.Puntualmente, da troppo tempo, ogni qualvolta un terrorista islamico sgozza, decapita, massacra e si fa esplodere, si allestisce un teatrino islamicamente corretto dove vanno in scena, su fronti contrapposti, i «cattivi» nostrani che condannano indistintamente terrorismo, musulmani e islam, finendo a loro volta per essere condannati come razzisti, islamofobi e guerrafondai; i «buoni» islamici, preferibilmente se nelle sembianze di imam o presidenti di «comunità islamiche», che condannano i terroristi e ci rassicurano che non hanno nulla a che fare con l'islam; e in mezzo, nel ruolo di «pontieri», i «moderati» nostrani che emettono la sentenza di condanna di «tutti gli estremismi», mettendo sullo stesso piano il terrorismo islamico e gli «islamofobi» nostrani, di fatto assolvendo l'islam, schierandosi dalla parte degli imam e perpetuando lo status quo. Fino al successivo attentato.

Per ripetere lo stesso copione.Quanti altri attentati terroristici islamici dovranno insanguinare l'Europa per renderci finalmente conto che non sono eventi sconnessi, ma l'arma vincente con cui attuano una strategia finalizzata a sottometterci all'islam? Quanti altri terroristi islamici dovranno farsi esplodere urlando «Allah è il più grande», per assumere la consapevolezza che proprio loro ottemperano letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto? Quanti altri morti innocenti dovremo piangere per toccare con mano che si tratta di una guerra autoctona e endogena, in cui terroristi islamici europei massacrano cittadini europei all'interno dell'Europa, in assoluto la più difficile da combattere e vincere proprio perché il nemico è uno dei nostri e il fronte di guerra è dentro casa nostra?Il colpo di grazia è accelerato dal tracollo demografico che anticipa la fine della nostra civiltà laica e liberale, dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umanistiche e illuministiche. Noi stessi ci siamo condannati alla denatalità, disincentivando la cultura della vita e marginalizzando la famiglia naturale. Poi chi ci governa ha ritenuto di colmare il deficit demografico favorendo prima l'auto-invasione di immigrati, attraverso il ricongiungimento familiare e un assistenzialismo parassitario, poi l'auto-invasione di clandestini di portata epocale con la prospettiva di sostituire le nostre società autoctone con una umanità meticcia.Ebbene, è arrivato il momento in cui dobbiamo prendere atto che i terroristi islamici sono solo la punta dell'iceberg e che l'islam è l'iceberg. Fintantoché ci limiteremo a perseguire e a reprimere la punta dell'iceberg, vorrà dire che non vogliamo guardare in faccia alla realtà, occultandola e mistificandola, per un facile tornaconto mediatico e politico.

Solo quando ci decideremo a confrontarci e a scontrarci con l'iceberg, prendendo atto che proprio i terroristi islamici sono quelli che ottemperano letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto, riusciremo a scardinare la radice del male: l'islam.magdicristianoallam.it

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