Ventimiglia - Viaggiava con centomila euro di cocaina nell'addome. Una vera e propria bomba ad orologeria composta da 69 ovuli, di cinque centimetri di lunghezza ciascuno, per un totale di un chilo e 200 grammi di polvere bianca. Bastava che si aprisse soltanto uno di quegli involucri, perchè: Owsu Prince, ghanese, di 38 anni, morisse all'istante.
Gli agenti della polizia di frontiera lo hanno fermato alla barriera autostradale di Ventimiglia, in provincia di Imperia. L'uomo, che viaggiava su un autobus di linea, proveniente da Barcellona e diretto a Milano, è stato fermato nel corso di normali controlli. I suoi documenti sembravano in regola, così come il bagagliaio era compatibile con quello di un breve soggiorno in Italia. Fin qui tutto bene, ma i poliziotti hanno voluto farlo parlare un po', per testare i suoi nervi ed hanno fatto centro. Il ghanese ha iniziato prima a contraddirsi, poi quando ha visto che le domande diventavano sempre più insidiose ha cominciato a mostrare i classici segni di nervosismo, chi insomma nasconde qualcosa e teme di essere scoperto.
Visto che i suoi bagagli sembravano in ordine, i poliziotti, sospettando che potesse trattarsi di un "body packer" ovvero di chi viaggia con quantitativi di stupefacente in corpo: abitualmente ingeriti per bocca o immessi nel retto, lo hanno sottoposto a una Tac nel più vicino ospedale. Il risultato, scusate il gioco di parole, non poteva che essere "stupefacente": in tutti i sensi.
Nella sua cavità addominale c'erano ben sessantanove ovuli introdotti, uno alla volta, con una non indifferente dose di sangue freddo (guarda le foto).Da un primo sommario esame la cocaina è risultata essere di un ottimo livello di purezza, quindi la polizia stima il suo valore in circa centomila euro. Indagini sono in corso per risalire alla destinazione del carico.
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