L'imboscata, le manette e le minacce: così il rom ha stuprato le due 14enni
4 Novembre 2017 - 12:33I racconti choc delle due vittime: "Credevamo di fare una passeggiata". Il più giovane faceva da palo. L'altro, dopo averle ammanettate, le ha stuprate
Al campo nomadi di via Salone li conoscono bene, Mario Seferovic (21 anni) e Maikon Bilomante Halilovic (20 anni). "Li hanno già arrestati?", chiedono alla cronista del Messaggero. Poco o niente gli importa che i due nomadi di origine bosniaca, il 10 maggio scorso, abbiano stuprato brutalmente due ragazzine romane di 14 anni. "E quando usciranno dal carcere?", si limitano a chiedere. I due sono ora accusati di violenza sessuale di gruppo continuata e sequestro di persona continuato in concorso. Perché dalle denunce delle giovani violentate non sono emersi soltanti tutti i particolari di quell'ora da incubo in una traversa abbandonata di via Collatina. È, infatti, emerso anche che per mesi i due nomadi hanno minacciato le due affinché tenessero la bocca chiusa.
Al momento di riconoscere i volti delle belve, accanto a una dette due 14enni, c'era la madre. Gli inquirenti hanno, infatti, chiesto alla signora di essere presente all'incidente probatorio dal momento che lei stessa si era trovata faccia a faccia con Mario Seferovic. Quando le si era presentato in casa per convincerla a far uscire la figlia, la donna non sapeva di averdavanti lo stupratore della sua piccola. Il nomade aveva usato modi gentili e rassicuranti. Poi, quando la giovane ha deciso di raccontarle cosa era successo davvero in via Birolli, le è crollato il mondo addosso. "Mi sembrava una brava persona...", le ha confidato la 14enne. Secondo il gip Costantino De Robbio, i due nomadi hanno agito "con estrema freddezza e determinazione, assoluta mancanza di scrupoli e non comune ferocia verso le vittime". Non solo. "La scelta del luogo, irraggiungibile, dimostra la premeditazione - ha spiegato il gip - così come l'utilizzo delle manette".
Il racconto fatto dalle due giovani è drammatico. "Siamo arrivate in autobus dalla Collatina e non immaginavamo che potesse succedere una cosa del genere", ha spiegato agli inquirenti una delle due. Mario Seferovic e Maikon Bilomante Halilovic le stavano aspettando lì. È stato il 21enne a proporre: "Andiamo a fare una passeggiata qui dentro". E, come ricostruito dal Corriere della Sera, le hanno portate dove il terreno è incolto. Hanno varcato un cancelletto. "Poi - hanno raccontato le ragazzine - ci hanno spinte verso un vialetto scuro senza uscita...". E così è iniziato l'incubo.
"L’altro (Maikon Bilomante Halilovic, ndr) ha tirato fuori un paio di manette, ci ha legate alla grata e ci ha minacciate di morte se non facevamo quello che (Mario Seferovic, ndr) voleva".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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