Coronavirus

L'infermiera con il volto segnato dalla mascherina: "State in casa"

Lo scatto di Alessia Borani, infermiera originaria di Grosseto, con il viso segnato dalla mascherina fa il giro dei social ed è boom di condivisioni. L'appello ai giovani: "State in casa per proteggere chi è più fragile"

L'infermiera con il volto segnato dalla mascherina: "State in casa"

Il selfie a fine turno davanti allo specchio, con il volto segnato da mascherina e cuffietta. La foto di Alessia Bonari, infermiera milanese che in questi giorni, assieme ai suoi colleghi, si trova a fronteggiare l’epidemia di coronavirus, ha fatto il giro dei social network in poche ore.

L’Italia che combatte contro la polmonite arrivata da Whuan che infetta e uccide togliendo il fiato ha la sua faccia. Un viso stanco, marchiato dai dispositivi di protezione indossati per assistere decine di pazienti ed evitare di infettarsi. Quei segni che abbiamo imparato a conoscere sui volti di medici e infermieri cinesi ora non sono più così lontani. Sono roba nostra e raccontano la battaglia di un intero Paese messo in ginocchio da un nemico invisibile.

Gli occhi di Alessia sono tristi e fieri allo stesso tempo. Lo sguardo è quello di chi è sa che sta affrontando una battaglia più grande di lui ed è determinato a vincerla. "Sono un'infermiera e in questo momento mi trovo ad affrontare questa emergenza sanitaria", scrive Alessia su Instagram. "Ho paura anche io, ma non di andare a fare la spesa, ho paura di andare a lavoro – continua il post - ho paura perché la mascherina potrebbe non aderire bene al viso, o potrei essermi toccata accidentalmente con i guanti sporchi, o magari le lenti non mi coprono nel tutto gli occhi e qualcosa potrebbe essere passato".

"Sono stanca fisicamente – si sfoga Alessia - perché i dispositivi di protezione fanno male, il camice fa sudare e una volta vestita non posso più andare in bagno o bere per sei ore". "Sono stanca psicologicamente – ripete - e come me lo sono tutti i miei colleghi che da settimane si trovano nella mia stessa condizione, ma questo non ci impedirà di svolgere il nostro lavoro come abbiamo sempre fatto".

Sono loro gli eroi di questo strano tempo. Gli angeli a cui si affidano decine di pazienti tra speranza e sgomento. "Continuerò a curare e prendermi cura dei miei pazienti, perché sono fiera e innamorata del mio lavoro – promette - quello che chiedo a chiunque stia leggendo questo post è di non vanificare lo sforzo che stiamo facendo, di essere altruisti, di stare in casa e così proteggere chi è più fragile".

Sono i un'infermiera e in questo momento mi trovo ad affrontare questa emergenza sanitaria. Ho paura anche io, ma non di andare a fare la spesa, ho paura di andare a lavoro. Ho paura perché la mascherina potrebbe non aderire bene al viso, o potrei essermi toccata accidentalmente con i guanti sporchi, o magari le lenti non mi coprono nel tutto gli occhi e qualcosa potrebbe essere passato. Sono stanca fisicamente perché i dispositivi di protezione fanno male, il camice fa sudare e una volta vestita non posso più andare in bagno o bere per sei ore. Sono stanca psicologicamente, e come me lo sono tutti i miei colleghi che da settimane si trovano nella mia stessa condizione, ma questo non ci impedirà di svolgere il nostro lavoro come abbiamo sempre fatto. Continuerò a curare e prendermi cura dei miei pazienti, perché sono fiera e innamorata del mio lavoro. Quello che chiedo a chiunque stia leggendo questo post è di non vanificare lo sforzo che stiamo facendo, di essere altruisti, di stare in casa e così proteggere chi è più fragile. Noi giovani non siamo immuni al coronavirus, anche noi ci possiamo ammalare, o peggio ancora possiamo far ammalare. Non mi posso permettere il lusso di tornarmene a casa mia in quarantena, devo andare a lavoro e fare la mia parte. Voi fate la vostra, ve lo chiedo per favore.

Un post condiviso da Alessia Bonari (@alessiabonari_) in data:

L’appello di Alessia è rivolto soprattutto ai suoi coetanei: "Noi giovani non siamo immuni al coronavirus, anche noi ci possiamo ammalare, o peggio ancora possiamo far ammalare". "Non mi posso permettere il lusso di tornarmene a casa mia in quarantena, devo andare a lavoro e fare la mia parte – aggiunge - voi fate la vostra, ve lo chiedo per favore".

Nel giro di qualche ora il post di questa ragazza originaria di Grosseto viene condivisa sulle pagine Instagram di mezza Italia. La sua foto raccoglie più 500mila like e i commenti di decine di celebrità.

"Grazie Alessia", scrive qualcuno, "siete l’orgoglio di tutta la nazione".

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