C'è voluto del tempo perché gli inquirenti potessero intervenire, arrestando Fausta Bonino, infermiera accusata di avere ucciso tredici pazienti all'ospedale di Pisa, dove lavorava nel reparto di Anestesia e rianimazione.
Una serie di decessi sospetti aveva messo in allarme e fatto scattare le indagini, che hanno permesso di scoprire di come la donna iniettasse "bombe" di eparina alle persone ricoverate, senza che nessuno se ne accorgesse. L'anticoagulante finiva nelle arterie dei pazienti, che non avevano scampo.
La cosa era andata avanti a lungo. Era "diligente, premurosa, esperta", racconta al Corriere della Sera il primario del reparto, Michele Casalis, incredulo di quanto accaduto. "Posso dirlo: è un'infermiera speciale". Una che però aveva problemi di depressione e che ora è accusata di avere ucciso tredici persone, almeno.
"Io di Fausta sapevo da mesi", racconta al quotidiano di via Solferino una collega della
Bonino. Sapeva da quando i carabinieri avevano iniziato a fare domande in reparto. "Saranno stati i primi giorni del 2015". E ora il timore è che si debbano controllare anche i casi di morti sospetti antecedenti al 2014.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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