Elezioni politiche 2022

"La prima lista nera, leggo il mio nome". Saviano rosica e già delira

Lo scrittore si sfoga sui social dopo che alcuni utenti lo avevano provocato sulla vittoria elettorale della Meloni. "Questi sono avvertimenti. Questa è l'Italia che ci aspetta..."

"La prima lista nera, leggo il mio nome". Saviano rosica e già delira

"Stanno già stilando una prima lista nera". Nel mondo immaginario in cui Roberto Saviano sembra vivere, il fascismo sarebbe arrivato per davvero. Parola dello stesso scrittore, che all'indomani del trionfo elettorale di Giorgia Meloni ha riversato sui social tutta la propria preoccupazione per la presunta svolta autoritaria avvenuta - a suo avviso - nottetempo. In particolare, a destare l'indignazione allarmata del saggista antimafia sono stati i messaggi di alcuni utenti che, sui social, lo avevano provocatoriamente chiamato in causa in riferimento alla vittoria della leader di Fdi, da lui fortemente osteggiata.

"Leggo il mio nome in tendenza perché gli elettori di Meloni mi 'invitano' a lasciare il Paese. Questi sono avvertimenti. Questa è l'Italia che ci aspetta. Stanno già stilando una prima lista nera di nemici della patria, alla faccia di chi diceva che il fascismo è un'altra cosa", ha così denunciato su Twitter Saviano, allegando a quello sfogo un'immagine emblematica con il verbo "Resistere" scritto in grassetto su uno sfondo nero. Nemmeno a ventiquattr'ore dall'apertura delle urne, lo scrittore si è messo dunque a evocare scenari da regime autoritario, con tanto di liste nere e di presunti avvertimenti ai danni dei dissenzienti.

In realtà, a dare il la alle provocazioni e agli sfottò dei social era stato lo stesso Saviano, che alla vigilia del voto, in un suo intervento sul quotidiano inglese The Guardian, aveva definito Giorgia Meloni "un pericolo per l'Italia e per il resto d'Europa". La sua leadership - aveva tuonato - "sembra essere l'antitesi di ciò di cui l'Italia ha bisogno, e non solo in questo momento difficile". E sui social, dopo gli scontri avvenuti a Palermo tra polizia e centri sociali, lo scrittore aveva attaccato: "Iniziamo a vedere come sarà la gestione del dissenso sotto regime fratellista".

A fronte di quelle accuse frontali alla leader di Fratelli d'Italia, stamani diversi frequentatori dei social hanno scomodato lo scrittore, facendo così finire il suo nome tra i temi in tendenza. Per la maggior parte, e al netto dei soliti leoni da tastiera, i commenti rivolti a Saviano erano per lo più improntati sull'irriverenza e non apparivano affatto minacciosi. Nella narrazione a tinte fosche proposte dall'autore di Gomorra, invece, il tutto è diventato il primo segnale di un fantomatico fascismo 2.0.

E di un rosicamento ora piuttosto difficile da dissimulare.

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