Attentato a Londra

Londra, il retroscena sul terrorista 'italiano': "Fece sbranare la mia gatta"

Il settimanale Oggi ha raccolto la testimonianza di un agricoltore che abitava nello stesso paese del terrorista italo-marocchino Youssef Zaghba: "Dopo l'attentato l'abbiamo riconosciuto subito"

Londra, il retroscena sul terrorista 'italiano': "Fece sbranare la mia gatta"

Il 3 giugno scorso Youssef Zaghba con la complicità di altri due terroristi ha compiuto un attentato a Londra che è costato la vita a 8 persone. A dieci giorni di distanza da quei momenti di terrore, spunta una verità choc. Il settimanale Oggi, nel numero in edicola da giovedì 15 giugno, rivela un significativo episodio del passato del 22enne terrorista italo-marocchino che subito dopo l'attentato del London Bridge è stato ucciso dalla polizia.

Il retroscena emerge dalle colline di Fagnano, il paese in provincia di Bologna dove ancor oggi risiede la mamma di Youssef e dove il ragazzo passava ogni anno un periodo di vacanza. L'agricoltore di quel paese, Federico Delmonte, intervistato da Oggi ha raccontato un episodio fuori dalle righe avvenuto il 2 agosto 2014 che ha come protagonista il terrorista di Londra.

L'agricoltore confessa che Youssef e un amico, ai tempi, gli portarono via una gattina di due mesi e dopo essere fuggiti lanciarono il povero animale nel giardino di una villa, per farlo sbranare da un cane lupo. "Quando io e mia moglie abbiamo visto la sua foto in tv - dice Delmonte - abbiamo avuto un colpo: 'È lui' abbiamo detto".

Federico Delmonte ha spiegato che aveva denunciato ai carabinieri il macabro gesto del terrorista, indicando anche il suo indirizzo di casa, ma da quel giorno non ha più saputo niente del 22enne. Come scrive il settimanale, "al di là della barbarie su un animale inerme, se l'episodio rivelato da Oggi non fosse rimasto oscuro, avrebbe potuto offrire qualche interessante spunto investigativo".

E ancora: "In particolare avrebbe potuto essere messo in relazione a un dettame dello Stato Islamico, che ha messo al bando i gatti, ritenuti incompatibili con lo spirito dei combattenti della Jihad".

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