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L'opposizione sulle nuvole

Potrà apparire singolare ma chi meglio descrive i limiti della politica di Elly Schlein non è né il governo, né il centro-destra, ma i suoi sindaci

L'opposizione sulle nuvole

Potrà apparire singolare ma chi meglio descrive i limiti della politica di Elly Schlein non è né il governo, né il centro-destra, ma i suoi sindaci: l'ultima trincea di governo del Pd. Interrotti i rapporti con buona parte dei governatori del partito, da Vincenzo De Luca a Michele Emiliano, sono i primi cittadini delle giunte rosse a pagare dazio per la svolta radicale della leader del Pd e per la gara a chi la dice più grossa che ha ingaggiato con i grillini e Giuseppe Conte. Il paradosso è per alcuni versi stravagante: più la Schlein sale nei sondaggi, più recupera quel pezzo di elettorato finito ai 5stelle e più si allontana da ogni logica di amministrazione della cosa pubblica, nazionale e locale.

È fatale ed è successo ad altri: il populismo ti garantisce consenso ma ti allontana dalla cultura di governo. E le vittime sono i sindaci, anche quelli del Pd che sono in prima linea e debbono dare risposte concrete ai problemi delle loro città. Così ti ritrovi il primo cittadino di Modena che fa presente alla sua leader come la sua città, che non ha mai avuto problemi con gli immigrati, ha un limite nella capacità di accoglierli se non si vuole rischiare un rigetto. O ancora non sono pochi i sindaci del Pd che guardano con favore o, comunque, senza pregiudizi alla riforma del codice degli appalti, alla velocizzazione e alla semplificazione delle regole che ostacolano la realizzazione delle opere. In primis Matteo Ricci da Pesaro. Insomma, c'è un dissenso silenzioso come quello dei cattolici che nutrono dubbi su un partito schierato senza «se» e senza «ma» per la maternità surrogata. Oppure quelli che notano la totale assenza nei discorsi della Schlein dei temi che riguardano il garantismo.

Ma il primo dei problemi per il segretario del Pd è proprio il rapporto con i sindaci che rischia di diventare complicato. Era inevitabile: se radicalizzi le tue posizioni, se imprimi una svolta a sinistra e fai un bagno nelle nuove pseudo-ideologie, a cominciare dall'estremismo ambientalista che piace tanto ai grillini, è evidente che ti scontri con il pragmatismo e la concretezza che richiedono gli amministratori locali di ogni colore non esclusi quelli del Pd. Ed è una questione delicata visto che fra qualche mese l'ennesima tornata elettorale riguarderà 793 comuni tra cui diciotto capoluoghi di provincia e uno di regione (Ancona). Per cui saranno loro a pagare dazio per quella politica estemporanea, da Mexico e nuvole di Jannacci, che caratterizza il nuovo corso.

Appunto, una politica sulle nuvole condita dalle campagne sui diritti civili e il ritorno alle polemiche sul fascismo: tutti argomenti che possono scaldare i militanti, recuperare il voto ideologico catturato dai 5stelle, ma esulano del tutto dai problemi della governabilità. Tant'è che la segretaria del Pd ha rimesso nel cassetto l'idea di un «governo ombra», anzi ne ha smentito ogni paternità. Magari la Schlein avrà fatto i suoi calcoli, visto che l'idea di entrare nella stanza dei bottoni è preclusa nei prossimi quattro anni, meglio dedicarsi alle piazze.

Solo che rischia di lasciare orfana l'unica classe dirigente di governo che le è rimasta, quella che ha nei comuni.

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