Guerra in Ucraina

"È soltanto l'inizio...". L'allarme di Crosetto sulla Cina

L'ex sottosegretario alla Difesa offre un'attenta analisi sui futuri scenari di conflitto: "La Cina ha messo in cantiere 30 portaerei", osserva, motivando così l'aumento delle spese militari

"L'Ucraina è solo l'inizio...". L'allarme di Crosetto

La guerra in Ucraina, forse, è solo l'inizio. Osservando lo scacchiere internazionale, basta allargare gli orizzonti per intuire i motivi dell'attuale aumento delle spese militari. Guido Crosetto alza lo sguardo sopra il pelo dell'acqua e indica i possibili scenari futuri, oltre l'attuale conflitto nel cuore dell'Europa. Qualcosa di più ampio, infatti, potrebbe mobilitare le potenze internazionali nei prossimi anni. "Non stiamo parlando di investimenti militari per questa guerra, non raccontiamo frottole", ha osservato infatti l'ex sottosegretario alla Difesa intervenendo ieri sera a Restart, su Rai2.

Secondo il fondatore di Fratelli d'Italia, si intravedono già i segnali di più estesi contrasti rispetto ai quali la Nato e l'Europa si stanno preparando. "Quando si parla di aumenti di spese militari deve essere chiaro che si tratta di investimenti per la difesa e la manutenzione dei nostri armamenti", ha dapprima spiegato Crosetto, arrivando poi al nocciolo della questione. "Gli investimenti che chiedono la Nato e l'Europa avvengono perché la Nato e l'Europa pensano che questa guerra sia l'inizio di un percorso molto più complesso per il mondo. Sono convinti che questa guerra apra una frattura che aumenterà sempre di più. Pensano che ci sarà un'altra parte del mondo, la Russia è una parte e la Cina è l'altra, con la quale il confronto sarà sempre più duro nei prossimi anni", ha argomentato l'ex deputato.

La previsione di Crosetto è quella di nuove situazioni di conflitto. Ben più trasversali di quella che in questo momento sta colpendo l'Ucraina. In questo senso - ha proseguito l'imprenditore - "l'investimento che la Nato chiede ai Paesi non ha nulla a che fare con l'Ucraina, perché se parte adesso, prima che tu spenda quei soldi arrivi al 2025-2026, quando mi auguro che la guerra sia già finita da tempo". A portare al rafforzamento del comparto della difesa è dunque "il peggioramento di una sitazione generale e complessiva", della quale al momento si possono cogliere solo alcuni inquietanti scenari.

E qui lo sguardo va a oriente. "La Cina ha messo in cantiere 30 portaerei, che sono un modo per portare la potenza militare al di fuori della propria nazione. È questa prospettiva che preoccupa l'Occidente", ha ragionato ancora Crosetto, specificando peraltro che le situazioni di contrasto non saranno solo e necessariamente di carattere bellico. "Nei prossimi anni la guerra, anche se non combattuta con le armi, sarà per le risorse energetiche, per le risorse minerarie, per le materie prime, per le risorse agricole", ha aggiunto su Rai2 il presidente di Aiad, la federazione delle aziende per l'Aerospazio.

E l'utopia del disarmo? Difficile da considerare per davvero, almeno in questo momento.

"Se nessuno lo fa, se nessuno inizia, in questa situazione vengono fatte scelte diverse", ha osservato Crosetto, evidenziando un altro fronte caldo pronto a riesplodere: quello dell'Africa.

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