Si accanivano sui vicini di casa con insulti, gesti e minacce. Ora madre e figlio, rispettivamente di 82 e 53 anni, sono stati condannati per il reato di stalking. Lui dovrà scontare due anni e sei mesi di carcere, lei un anno e dieci mesi. Ma la pena non si esaurisce così. Infatti, una volta terminata la reclusione, entrambi saranno sottoposti al regime di sicurezza della libertà vigiliata per altri due anni.
Il giudice ha stabilito anche il risarcimento economico, a favore della coppia di vicini di casa, perseguitati ininterrottamente da madre e figlio: la provvisionale, cioè l'anticipo dell'intera somma che verrà stabilita in sede civile, sarà pari a 20mila euro, secondo quanto riportato dalla Prealpina.
La coppia, che abitava a Varese, affianco a madre e figlio, li aveva denunciati in seguito a una serie di vere e proprie persecuzioni, iniziate dal giugno del 2010 e andate avanti fino a settembre del 2013. Oggetto del contendere era un terreno, posseduto dai vicini di casa, anche se i due stalker sostenevano di averne l'esclusiva proprietà. Erano già stati di fronte a un tribunale, quando il giudice civile aveva stabilito che il terreno era di possesso della coppia.
Allora erano iniziati gli insulti, i gesti volgari e gli schiamazzi, a notte fonda e all'alba, fino a quando madre e figlio hanno iniziato a usare anche le minacce: "Adesso vado a prendere due taniche di benzina e stanotte prima vi brucio le macchine e poi vi faccio saltare in aria".La coppia, esasperata, era stata costretta a vendere casa e trasferirsi. Oggi, con l'esemplare condanna per stalking, i coniugi si sono presi la loro rivincita.
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