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La mafia è cosa nostra il nazismo è cosa loro

Cari tedeschi, non avete tutti i torti. La mafia l'abbiamo inventata noi italiani.

La mafia è cosa nostra il nazismo è cosa loro

Cari tedeschi, non avete tutti i torti. La mafia l'abbiamo inventata noi italiani. Come la pizza, gli spaghetti e, a quanto pare, pure l'ora dimenticato mandolino. E, come la pizza e gli spaghetti, l'abbiamo esportata anche in Germania, dove, sotto forma di 'ndrangheta, fa affari d'oro con voi. E neppure andate lontano dal vero quando scrivete che i fondi europei, quelli di eventuali coronabond, rischierebbero di finire nelle tasche della criminalità organizzata. In fondo non è, come invece ritengono i semi-colti, che gli stereotipi siano falsità: se fosse così non si sarebbero imposti, spesso, nei secoli. Diciamo che sono mezze verità, che colgono solo un elemento del quadro e che lo semplificano brutalmente. Ma gli stereotipi ogni popolo li ha sulle spalle.

E, allora, stereotipi per stereotipi, non vi chiedete come mai vi considerino ancora nazisti? E non solo e non tanto in Italia, ché alla fine noi siamo buoni e accoglienti, forse troppo, ma negli Stati Uniti, dove dai film hollywoodiani ai Simpsons, qualche frecciatina sul tedesco hitleriano ci scappa sempre.

Nazista, qui, certo, è una metafora, come forse la intendete voi quando parlate di mafia. Voi non volete dire che tutti gli italiani sono mafiosi, ma che tutti o quasi avrebbero un comportamento mafioso. Allo stesso modo, quando vi cala sulla testa lo stereotipo di «nazisti», non si intende in senso proprio, quanto si vuole additare la vostra rigidità, un certo militarismo che, volendo essere ultra disciplinato, si fa occasione di scherno, una plateale mancanza di ironia, di fantasia e di souplesse. La vostra capacità di organizzazione è proverbiale, ma la vostra inettitudine nel fare fronte agli imprevisti (appunto la rigidità) vi ha portato a perdere in maniera devastante due guerre mondiali in venticinque anni, in cui avete messo a ferro e fuoco l'Europa perché volevate «unificarla» sotto il vostro dominio.

Gli americani, che voi disprezzate, soprattutto ora con Trump, vi hanno salvato due volte, in parte negli anni Venti, ma soprattutto dopo il 1945: vi hanno abbonato per due volte i colossali danni che avete arrecato loro e a quasi tutti i Paesi d'Europa. Vi hanno regalato il piano Marshall, un super finanziamento, altro che coronabond, senza neppure quella troika che ora voi vorreste calare sulle nostre teste e su quelle spagnole. Vi hanno persino fatto dono di una Costituzione, quella che ancora utilizzate, scritta sotto dettatura del comando militare americano. E vi hanno protetto da voi stessi, quando i vostri fratelli comunisti vi avrebbero divorato senza le basi della Nato e quelle degli odiati yankee. Se i vincitori della Seconda guerra mondiale avessero preteso da voi quello che ora voi esigete dagli altri, la Germania sarebbe stata divisa in quattro, come chiedeva la Francia. E anche dopo il 1989, quando era chiaro a tutti che una Germania unificata avrebbe costituito un problema per il mondo, ancora una volta Stati Uniti, Francia e pure Italia (che contava ancora molto) non hanno frapposto ostacoli.

Insomma, di debiti, morali e politici, nei confronti anche di noi italiani ne contate non pochi. Ma temo non lo capirete. Nel 2011 la Frankfurter Allgemeine Zeitung, il principale quotidiano dell'establishment, scrisse che l'Italia era «contagiosa per l'Europa», ma gli stereotipi sugli italiani mafiosi circolavano solo su internet. Nove anni dopo, essi campeggiano sulle colonne di un altro autorevole quotidiano dell'establishment, appunto Die Welt. E allora, ciascuno per sé.

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