Le donne italiane? Le maggiori consumatrici di birra al mondo. Lo rivela uno studio realizzato da AssoBirra sui consumi delle donne in 11 Paesi in cui si scopre che circa l’Italia è la nazione con la maggior platea di bevitrici (circa il 60% del totale) e con il minor consumo procapite di birra (appena 14 litri). Un modello simile al nostro si ritrova solo in Francia, Svezia e Gran Bretagna, mentre agli ultimi posti di questa "classifica della responsabilità" troviamo Irlanda, Russia e Repubblica Ceca, dove i livelli di consumo oltre che molto alti sono inseriti in stili di approccio all’alcol meno corretti e moderati.
Nel dettaglio, precediamo per numero di appassionate diverse realtà in cui la tradizione birraria è fortemente radicata: Francia (58%), Irlanda (55%), Gb, Usa, Spagna e Svezia (intorno al 50%) e poi, più indietro, Brasile (41%), Repubblica Ceca (30%), Germania (29%) e Russia (20%). Mentre sul fronte dei consumi procapite ’in rosà, con i loro 14 litri le italiane sono lontanissime dagli eccessi di irlandesi (64 litri), spagnole e ceche (56 litri), dai 40 litri circa di russe, tedesche e statunitensi, precedendo anche inglesi (22 litri) e francesi (16 litri). Se tre indizi fanno una prova, l’Italia è nel gruppo di testa anche tra i Paesi in cui le donne eleggono la birra come bevanda alcolica preferita in assoluto. Dietro la Spagna, inarrivabile, al 44%, in Italia, Usa e Germania 1 donna su 4 preferisce la birra anche al vino. Risultato incredibile anche solo a pensarsi fino a pochi anni fa. "Negli anni Ottanta - spiega Alberto Frausin, presidente di AssoBirra - trovare una ragazza che bevesse un bicchiere di lager senza storcere la bocca per l’amaro era un’impresa quasi impossibile. Allora, 3 donne su 4 la consideravano una bevanda di nessun interesse, decisamente lontana dal loro gusto. Oggi i numeri ci dicono, senza equivoci, che più della metà delle nostre connazionali ormai la bevono, conoscono e apprezzano, contro il 25% appena degli anni Ottanta, anche per il venir meno di antichi pregiudizi, come l’errata convinzione che la birra gonfi o ingrassi".
Questo "fenomeno Italia", di dimensioni e caratteristiche inaspettate, è stato ulteriormente approfondito dalla ricerca Astra Ricerche/AssoBirra, Il lato femminile della birra, realizzata su un campione di 700 donne rappresentative della popolazione nazionale. Nel costruire l’identikit dell’appassionata di birra, si rileva un’innalzamento dell’età media, che si concentra, come per i maschi, nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Mentre, pur nel quadro di una sostanziale omogeneità territoriale, Sud e Triveneto sono le aree geografiche dove la birra è più apprezzata dalle donne. Tra gli elementi caratterizzanti del rapporto delle italiane con la birra c’è il consumo moderato: circa 7 donne su 10 beve birra appena 1 volta al mese, il 27% una volta a settimana. E solo il 5% stappa una bottiglia di birra una volta al giorno. Tutte, o quasi, manifestano la loro preferenza per i formati piccoli di birra: per l’80% la "piccola" alla spina da 0,20 cl o la classica bottiglietta da 0,33 cl, formato che l’8% delle consumatrici divide persino in due. Solo il
12% del campione dichiara di bere quantità maggiori di una "media" da 0,40 cl.
Per le donne italiane, il volto femminile della birra è incarnato da tre icone di bellezza, esteticamente molto diverse tra loro, ma accomunate dal successo e da una forte indipendenza - oltre che dalla passione per questa bevanda: Monica Bellucci (18,8%), Belen Rodriguez (14,1%) e Claudia Gerini (11,7%).
ça tipologia di birra preferita dalle donne è la classica chiara (Lager o Pils, 80%), mentre circa il 7,6% sceglie i profumi delicati e speziati di blanche e weizen (7,6%). E solo il 10% cerca i sapori piùforti e decisi di una bock rossa o di birre più strutturate.
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