Cronache

"Mai la polo di un un ne**": insulti razzisti al modello di colore

Una pioggia di insulti razzisti sotto una pubblicità su Twitter di un notorio negozio online per aver scelto un modello dalla pelle scura

"Mai la polo di un un ne**": insulti razzisti al modello di colore

Un modello dalla pelle scura con indosso una polo rosa. Ed è subito pioggia di commenti razzisti ad un post di Zalando che, per promuovere la propria App su Twitter, è ricorsa alla foto di un ragazzo dalla carnagione bruna.

La deriva (discriminatoria) del web. È bastata una maglietta, una comunissima polo, indossata da un giovanotto dal colore ambrato che il popolo dei social – una esigua parte, sia chiaro - è insorto come neanche i reazionari francesi durante la Presa della Bastiglia. Un diluvio di improperi, offensivi e di dubbio gusto, si è letteralmente abbattuto al di sotto di un tweet sponsorizzato di Zalando, la notoria piattaforma di commercio online tedesca che vende capi d'abbigliamento ed accessori moda in 17 Stati d'Europa. È scoppiata la bufera.

"Avete perso un cliente. Non la comprerò mai finché la indossa un ne**", tuona un utente sotto alla adversiting dell'azienda; "Mai più soldi a chi preferisce i ne**", rincara la dose un altro; "Avete sbagliato continente per la vostra pubblicità", segue la scia razzista l'ennesimo; "Mi proponi la pubblicità della polo indossata da un moretto? Facciamo così, appena divento ne** me la compro ma nel frattempo ti blocco", sentenzia l'ultimo. E giù, a seguire, una sequenza di insulti razzisti da non riuscire a tenere il conto in punta di dita di una mano sola.

La vicenda è stata messa in evidenza da un conosciutissimo blogger e influencer salernitano, Vincenzo Maisto – noto sui social come Il Signor Distruggere - mediante uno screenshot al tweet di Zalando introdotto dall'incipit "Italia 2019 d.C.". Lo stesso poi, qualche ora più tardi, ha postato un'altra schermata in cui una ragazza dai tratti orientaleggianti (e con la pelle scura) pubblicizza i nuovi accessori moda in vendita sulla e-commerce tedesco. Neanche a dirlo, che il registro dei commentanti la foto non è cambiato di una sola virgola. "Non c'era una modella italiana disponibile?", commenta qualcuno; "E pure Zalando ha cambiato pelle", lancia un'invettiva discriminatoria qualcun altro. Insomma, dalla pioggia di like di Facebook, passando per le reaction di Instagram ai re-tweet di Twitter, la vicenda ha suscitato non poco clamore.

Che si sia trattato di un "cinguettio"sporadico? Nel dubbio, è quello che ci augura.

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