Cronache

Come si mangerà al ristorante nella Fase 2

Uscire per tornare al ristorante non è soltanto un desiderio ma può tornare ad essere una realtà. Gli Chef della Federcuochi hanno stilato una serie di regole importanti che permetterebbero nella Fase 2 di ripartire in tutta sicurezza

Come si mangerà al ristorante nella Fase 2

Si spera che con gli inizi di maggio in Italia, contagi permettendo, si possa iniziare con la “Fase 2”, quella che vedrà man mano le attività produttive e le persone uscire dalla quarantena. Quello che si troverà fuori sarà comunque molto diverso da quello che abbiamo lasciato.

A partire dalla ristorazione, che subirà delle modifiche strutturali importanti per permettere alle persone di potersi godere un pranzo o una cena fuori casa. Su questo argomento sono intervenuti molti autorevoli chef della Federcuochi che ribadisce il fatto che per la sicurezza di tutti la riapertura dovrà essere comunicata in tempi utili e con norme sulla sicurezza sanitaria comuni per consentire agli imprenditori della ristorazione di adeguare le proprie strutture dotandosi di strumenti importanti per eliminare il contagio.

Per questo motivo la Federazione intende rilanciare alcuni temi fondamentali per la ripresa del settore. Innanzitutto la possibilità, per la ristorazione, delle attività di takeway, che consentano l'asporto dei piatti già nell'attuale fase di lockdown e successivamente in quella di ripartenza. Inoltre il supporto alle imprese attraverso i ristobond, la riapertura - senza ulteriori proroghe - dei pubblici esercizi per la somministrazione, nel rispetto delle norme, l'incentivazione della ristorazione all'aperto con sospensione della tassa OSP e la concessione di maggiori spazi ai locali per “l’occupazione di suolo pubblico”.

Finito il lockdown, chi riapre dovrà garantire non solo un piano di sanificazione programmata, ma anche il rispetto di alcune regole fondamentali, che la Federcuochi si augura siano comuni e non differenziate per regioni. Tra le norme ipotizzate gel disinfettanti all’ingresso di tutti i ristoranti, obbligo di mascherine FFP1 per tutto il personale, da acquistare a prezzi agevolati e senza IVA, strutture in plexiglass poste sui tavoli in moduli a croce (in questo modo su un tavolo per 4 persone possono mangiare 4 persone in simultanea e non si perdono coperti), cloche in materiale riciclabile per tutelare l'integrità dei piatti in arrivo dalla cucina, custodie biodegradabili per i tovaglioli e per il pane.

Ovviamente il distanziamento sociale resta fondamentale per riaprire in sicurezza, e in molti casi si dovranno perdere dei coperti ma dipenderà dalla superficie dei ristoranti, ma anche dal fatto di non distanziare ad esempio le persone di una stessa famiglia che già vivono sotto lo stesso tetto. Per questo motivo la Federcuochi propone che il cliente fornisca all'ingresso del ristorante un'autodichiarazione che deresponsabilizzi il ristoratore dalle misure di distanziamento obbligatorie.

E’ anche molto importante riuscire a suddividere la clientela durante tutta la settimana e non solo nel weekend, facendo magari degli sconti dal lunedì al giovedì e ripensare anche a fasce orarie diverse.

Progetto della Federcuochi per il distanziamento al ristorante

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