Manifesti inneggianti alla Repubblica di Salò affissi sui muri di Roma

C'è scritta una frase tratta da una canzone di Francesco Guccini, La Locomotiva. Il cantautore, notoriamente di sinistra, non ha gradito l'accostamento

Manifesti inneggianti alla Repubblica di Salò affissi sui muri di Roma

Polemica pretestuosa in vista del 25 aprile? Può essere, o forse dietro c'è solo la voglia di accostare la bella frase di una canzone a un ideale. Di sicuro la tempistica è sospetta. Fosse accaduto il 3 marzo o il 16 ottobre, ma il 23 aprile, a due giorni dalla festa della Liberazione, fa pensare...  Ma spieghiamo subito cosa è accaduto. In diversi quartieri di Roma sono stati affissi dei manifesti inneggianti alla Repubblica di Salò. Su di essi c'è una scritta: "Gli eroi sono tutti giovani e belli", poi la dedica, "ai ragazzi di Salò". La citazione fa riferimento alla canzone "La Locomotiva", uno dei brani più conosciuti (e amati) di Francesco Guccini, cantautore notoriamente di sinistra. Sui cartelloni non c'è la firma.

Quanto accaduto ha fatto subito arrabbiare la sinistra. Tra i primi a reclamare è il consigliere comunale di Roma Dario Nanni (Pd): "Il 25 aprile è il giorno in cui si commemora la liberazione dal fascismo e dall’ocupazione nazista dell’Italia. Questa mattina in città e sotto il Campidoglio sono stati affissi decine di manifesti inneggianti alla Repubblica di Salò. È una provocazione contro la città medaglia d’oro della resistenza e contro chi a dato la vita per riconquistare libertà e democrazia".

Dunque, che fare? Il consigliere comunale chiede al sindaco di bonificare "le vie della capitale da questa ignobile e squallida provocazione. Il Campidoglio altresì esprima una condanna esplicita di questo ennesimo atto vergognoso contro la capitale e la repubblica antifasciata". Ancora una volta, dunque, il richiamo al Ventennio continua a scaldare gli animi, nonostante siano trascorsi 67 anni dalla fine (storica) del fascismo.

Ma Guccini come l'ha presa? Intervistato da Repubblica ha detto che "la canzone è chiarissima, e quella frase aveva un'intenzione abbastanza ironica, da non prendersi in maniera letterale".

Poi ha aggiunto che "non è la prima volta che personaggi di destra prendono mie canzoni come materia loro, e d'altra parte non ci si può fare niente, le canzoni sono là e la gente le prende a suo uso e consumo. Questa volta, però, davvero non mi piace".

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