"Parlateci di Bibbiano". Ma il sindaco dem fa rimuovere gli adesivi

Dopo le accuse dei Pentastellati al Pd sullo scandalo di Bibbiano e le querele di risposta dagli esponenti del Partito Democratico, pare che qualcuno sia disposto a metterci una pietra sopra. Come se nulla fosse successo.

"Parlateci di Bibbiano". Ma il sindaco dem fa rimuovere gli adesivi

Se in politica la coerenza non è mai stato il pregio più gettonato, nell’ipotesi di un governo giallo-rosso, tra i due partiti in corsa ci sono divergenze troppo recenti per essere ritrattate in pochi giorni. Dopo i fatti di Bibbiano, che hanno coinvolto alcuni sindaci dem, i pentastellati non avevano perso occasione per attaccare il Pd, sempre compatto nel silenziare la questione per cercare di insabbiare, almeno così pare, il caso degli affidi illeciti. E se il probabile accordo di governo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle diventasse realtà, dove andrebbero a finire gli aspri scontri sulla faccenda del reggiano?

Nel Pd c’è chi perdona. E chi no. É pronto a mettere una pietra sopra le ripetute accuse dei grillini Stefano Marazzi che, in un’intervista a Il Foglio ha dichiarato: “Oggi rimango in posizione dubitativa. La pancia mi direbbe una cosa e la testa mi impone di non escludere nessuna ipotesi. Ma rimango fortemente in dubbio.” Ad ogni modo, Marazzi prediligerebbe la via del perdono, in nome del bene dell’Italia: “non credo che continuando ad alimentare uno scontro facciamo il bene del Paese” ha aggiunto.

Ma la questione potrebbe non così semplicistica. Nel rispondere all’ondata di accuse che aveva sommerso il Pd di Zingaretti dopo la pubblicazione dell’inchiesta “Angeli e Demoni”, il partito si era ribellato. Non solo a parole. “Strumentalizzazione” gridavano gli esponenti dem, minacciando querele a tutti coloro che avessero continuato a a puntare il dito. Tra questi anche Luigi Di Maio che, in un video lancianto sui suoi canali social, non aveva usato mezzi termini, atichettando, solo un mese fa, i prossimi probabili compagni di governo come “il partito di Bibbiano”. “Con il partito che in Emilia Romagna toglieva alle famiglie i bambini con l’elettroshock per venderseli, io non voglio avere niente a che fare”. Tuonava il leader del Movimento. “E sono stato, in questo anno, quello che sicuramente ha attaccato di più il Pd di quanto lo abbiano fatto tutti gli altri partiti, perchè forse erano d’accordo su alcuni provvedimenti”. Ma adesso la musica potrebbe cambiare e ad essere d’accordo con il “partito di Bibbiano” potrebbero essere proprio loro. Alla faccia dei bei discorsi.

Ma c’è chi non ci stà. Stefano Vaccari, responsabile organizzativo del Pd nazionale, alla festa dell' Unità di Ravenna ha voluto mettere in chiaro la questione precisando - come riporta La Gazzetta di Reggio - : “Ritirare le querele ai 5 stelle? Prima è necessario che chiedano scusa. Ma sarà il segretario Zingaretti a decidere cosa fare”. In poche parole tutto può cadere nel dimenticatoio, a patto che i grillini chiedano venia. A pensarla così non solo Vaccari. Anche l' europarlamentare democratico Pierfrancesco Majorino, il 18 agosto, aveva scritto in un tweet: “E comunque nella trattativa con i 5 stelle 'na parolina di scuse su Bibbiano la pretenderei”.

Intanto a Mantova pur di fermare le proteste contro l’insabbiamento del caso della Val d’Enza c'è chi interpella persino la Digos. Il sindaco dem Mattia Palazzi ha richiesto l’eliminazione degli adesivi con lo slogan “Parlateci di Bibbiano”, la scritta con le iniziali delle prime due parole che alludono al simbolo del partito di Zingaretti che, ormai da settimane, riempie i muri di molte città italiane. Il primo cittadino non ci stà, e sotto la maschera della lotta al degrado, grida dalla sua pagina facebook: “Qualche cretino ha pensato bene di imbrattare diverse parti di piazza Virgiliana e del centro con questi adesivi. Di Bibbiano parleranno le indagini che sono in corso. Intanto qui, che siamo a Mantova, ho chiesto alla polizia locale di verificare le telecamere per beccarli e sanzionarli per bene. Stiamo spendendo milioni per rendere più bella e pulita la città. I responsabili pagheranno tutti i costi per ripulire”.

Un commento che sembra eccedere un po’ nei toni, se si pensa che proprio il Comune di Mantova - come riporta La Verità -, il 28 maggio 2018, diede il suo patrocinio alla conferenza “AffidarSi: uno sguardo accogliente verso l' affido Lgbt”, evento che includeva, tra i relatori, Federica Anghinolfi, dirigente dei servizi sociali dell' Unione Val d' Enza, e Fadia Bassmaji, promotrice progetto AffidarSi, entrambe agli arresti domiciliari per l’inchiesta “Angeli e Demoni”.

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