Cronache

Mario Capanna in pensione si innamora del tiro con la balestra

Lo storico leader sessantottino svela il suo recente amore per la balestra: "Da arma di guerra ora è diventata un messaggio di pace". E si allena sui colli umbri

Mario Capanna in pensione si innamora del tiro con la balestra

Chi mai avrebbe detto che Mario Capanna, storico leader del '68 e pacifista militante, avrebbe passato gli anni della vecchiaia a dilettarsi con un'arma medioevale fra le mani?

Una balestra, con cui scagliare dardi a destra e a manca. L'inconsueta passione del sessantottino si è guadagnata oggi un'intera pagina sul Corriere della Sera, che racconta la genesi di un amore inaspettato ma sbocciato inesorabile.

"A novembre scorso ero presente a una fiera gastronomica in veste di produttore di olio. Venne il presidente dei balestrieri di San Sepolcro a fare una dimostrazione di tiro e da lì è nata la sfida di cimentarmi con un'arma 'grossa'.", racconta affascinato al quotidiano di via Solferino. Capanna, che da tempo si è ritirato dall'impegno politico e vive una vita da contadino sui colli umbri, si dedica ormai alle colture e all'apicoltura.

Una scelta radicale, che egli stesso pone idealmente in continuità con le ben più movimentate battaglie giovanili. Certo, forse lo stormir di fronde degli ulivi non bastava. L'allenamento alla balestra è una sfida in cui, giura il volto più noto delle occupazioni di cinquant'anni fa, si può trovare serenità e fratellanza. Perché, a sentir lui, "la balestra è un'arma che da secoli è usata a fini pacifici, di affratellamento. Il famoso torneo fra Gubbio e San Sepolcro è diventato sinonimo di fratellanza fra città vicine.

Da arma di guerra a messaggio di pace."

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