Coronavirus

Matrimoni e battesimi: cosa cambia dal 26 aprile

I festeggiamenti per matrimoni e comunioni in zona gialla saranno vietati anche all'aperto. Ma ogni due settimane le regole potrebbero cambiare

Matrimoni e battesimi: cosa cambia dal 26 aprile

Da lunedì 26 aprile alcune attività ricominceranno a tirare un sospiro di sollievo grazie alle riaperture. Per esempio i ristoranti potranno riaprire sia a mezzogiorno che alla sera, con tavoli all’aperto, ma con il peso del lockdown che continuerà ad avere inizio alle 22.

Maggio: mese di matrimoni e comunioni

Tra poco entreremo nel mese di maggio, il periodo per antonomasia dei matrimoni e delle comunioni. In queste occasioni sarà quindi possibile festeggiare al ristorante e organizzare banchetti e ricevimenti? Ovviamente no. Anche se il banchetto sarà allestito all’esterno, seguendo tutte le norme, non si potrà fare nulla. Per il momento Palazzo Chigi si è solo detto disponibile a rivedere le riaperture già decise, ma non prima di 15 giorni. E questa decisione riguarderà anche l’orario del tanto odiato coprifuoco. Ovvero, se tra due settimane la situazione epidemiologica sarà migliorata, così come la campagna vaccinale, si potrà pensare a rivedere qualcosa. Magari anche in fatto di matrimoni, cresime, comunioni e battesimi. L’unica cosa certa in questo momento è che dal primo giugno i ristoranti potranno servire i tavoli anche al chiuso, sempre rispettando i distanziamenti e le misure di tracciamento. Per ora nel nuovo decreto legge Covid non ci sono novità per quanto riguarda le celebrazioni religiose e civili, feste di compleanni e lauree comprese. Le messe si svolgeranno sempre con ingressi contingentati, il distanziamento e l'uso della mascherina.

L’esempio del Cile

Come riportato dal Messaggero, l’esempio di ciò che è avvenuto in Cile, dove già il 30% dei cittadini sono stati vaccinati, non ci fa certo dormire sonni tranquilli. Le riaperture dei ristoranti e degli altri servizi di ristorazione hanno mandato alle stelle i contagi provocando una nuova ondata pandemica. Di conseguenza le strutture ospedaliere sono andate in tilt, anche peggio rispetto al periodo precedente al vaccino. Il governo cileno ha quindi pensato di fare marcia indietro e mettere limitazioni alla circolazione della popolazione.

Sposarsi non è vietato

Meno male che almeno sposarsi non è per il momento vietato, e che a pronunciare il fatidico sì non si rischia di venire multati. Infatti tutte le celebrazioni in chiesa sono concesse, purché si seguano i protocolli nazionali e con un numero limitato di invitati. Come si legge nelle Faq del governo: “Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose”. Anche festeggiare in tanti in agriturismo è quindi vietato.

Le regole

Dal 26 aprile i ristoranti potranno riaprire sia a pranzo che a cena, in zona gialla e solo con tavoli all’aperto. Dal primo giugno, sempre in zona gialla, saranno consentite le attività di ristorazione anche al chiuso dalle 5 alle 18. Sempre consentita la ristorazione negli alberghi e nelle strutture ricettive, senza limitazioni di orario, purché i clienti dormano nella struttura.

Feste in casa ancora vietate

Le feste in casa sono ancora vietate, dal primo maggio al massimo, in zona gialla e arancione, si potranno ricevere fino a 4 persone oltre ai conviventi.

Nessuna visita invece in zona rossa.

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