Gelosa della squadra del cuore: quando il calcio diventa un rivale in amore

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Gelosa della squadra del cuore: quando il calcio diventa un rivale in amore
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Gentile Valeria Braghieri, non avrei mai pensato che una donna potesse essere gelosa di... una squadra di calcio. Sì, glielo giuro, è proprio così. All’inizio pensavo fosse uno scherzo, con la mia fidanzata che mi faceva delle battute insistenti, a volte anche pesanti, sulla mia passione calcistica. Poi però, piano piano, ho capito che, dentro di lei, si è sviluppato un vero e proprio «odio» verso tutto ciò che ruota attorno ai miei colori del cuore. Chiarisco subito che non sono tra quelli che va sempre allo stadio. Ci andrò, se va bene, 3-4 volte all’anno, cinque a dire tanto. Però seguo con passione le gesta della mia squadra: vedo gli highlights in tv, leggo gli articoli e le pagelle, commento nella chat con i miei «fratelli di sciarpa». Questo, non so perché, infastidisce la mia compagna che, ogni volta che si presenta l’occasione per andare allo stadio, mi fa sempre pesare la cosa. Ho provato a coinvolgerla, chiedendole di venire con me, qualche volta, ma non c’è stato verso: non gliene frega niente. Ho provato a regalarle il libro Febbre a 90 di Nick Hornby e poi a vedere con lei il film omonimo, con Colin Firth. Le sono piaciuti però, purtroppo, non ha capito il senso della mia passione, la «passione» vera del tifoso. Comincio a pensare che sia gelosa, anziché di un’altra donna, della mia squadra del cuore. Ma è possibile?
Alberto B.

Caro Alberto, è possibile eccome. Per il semplice fatto che forse non vi rendete conto della quantità e della qualità della disattenzione che riuscite a spargere attorno a voi (voi di genere maschile) nel momento in cui vi occupate di calcio. Si rilegga: match, highlights, articoli, pagelle, chat... Se in più ci aggiunge che da qualche anno a questa parte si giocano partite tutti giorni, provi a fare una stima del tempo che dedica alla pratica. E poi una stima del tempo che avanza per il resto tolti lavoro e incombenze inevitabili. Nel mio caso, essendo assieme alla stessa persona da circa un milione di anni, il pallone può persino essere un sollievo, o un modo di giustificare silenzi che, arrivati a questo punto, ci sarebbero comunque. Ma una fidanzata ha sicuramente aspettative diverse.

Senza considerare il fatto che resta irritante l’evidente sproporzione tra l’attenzione che riservate (sempre voi di genere maschile) al pallone e a tutto ciò che ci gira attorno rispetto a qualunque altro argomento della vita. A proposito di palle e di girare...

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