Quindicimila compresse di "Cialis" e mille flaconi di gocce "Spanish Fly" contraffatti. È questo il bottino che due passeggeri serbi, provenienti da Pechino, speravano di rivendere ad ignari consumatori. Fermati agli "arrivi internazionali" con due grosse valigie colme di confezioni di farmaci stimolanti, i due speravano di farla franca spacciandosi per informatori scientifici ma la documentazione esibita riguardante la provenienza dei medicinali non ha convinto i finanzieri del Comando Provinciale di Roma all'aeroporto "Leonardo da Vinci" di Fiumicino. Sul mercato i medicinali, che - sottolineano i finanzieri - "avrebbero potuto mettere seriamente a rischio la salute dei consumatori", avrebbero fruttato oltre 200 mila euro.
Sono in corso i primi accertamenti, eseguiti dagli specialisti del laboratorio centrale dell'Agenzia delle Dogane sui prodotti, per verificarne il grado di pericolosità. “La perfetta imitazione dei medicinali – fa sapere la Guardia di Finanza - avrebbe potuto trarre in inganno qualsiasi persona, nonché mettere seriamente a rischio la salute dei consumatori, trattandosi di composizioni contenenti sostanze pericolose, spesso realizzate senza il minimo rispetto delle norme igieniche”.
Le compresse e i flaconi di gocce sequestrati, che sarebbero stati immessi clandestinamente in commercio, specie con la rete internet, avrebbero fruttato oltre 200 mila euro. I due sono stati denunciati a piedi libero alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per importazione di prodotti con marchi contraffatti, frode in commercio e reati contro la salute pubblica.
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