La capitana della Sea Watch, Carola Rackete, dopo aver cercato di speronare la motovedetta nel porto di Lampedusa, chiede scusa. La sua manovra, spergiudicata e pericolosissima ha messo a rischio la vita dei militari della Guardia di Finanza. Come abbiamo raccontato, la nave è entrate nel porto dell'isola siciliana con violenza, ha ignorato l'alt e si è avvicinata in modo perentorio verso la banchina. Lì una motovedetta della Guardia di Finanza che faceva la spola da una estremità all'altra del molo per evitare l'attracco dell'imbarcazione umanitaria è rimasta "schiacciata" tra la stessa banchina e la nave della Rackete. Un gesto questo che è costato alla capitana di Sea Watch l'accusa di tentato naufragio per cui è prevista una pena massima di 12 anni. La Rackete è stata arrestata e adesso prova a correggere il tiro scusandosi con le fiamme gialle: "Vi chiedo scusa, ma non era assolutamente nelle mie intenzioni venirvi addosso", ha detto la ragazza, come apprende l'Adnkronos, al suo arrivo nella caserma della Finanza di Lampedusa dove è stata portata dopo l'arresto in flagranza di reato. "La mia intenzione era quella di completare la mia missione, non certo di speronarvi".
E ha spiegato di avere agito così perché ha seguito "l'addestramento che ha avuto per le manovre per entrare in porto" con quella nave da 600 tonnellate. E proprio queste tonnellate hanno rischiato di colpire in pieno la motovedetta delle Fiamme Gialle. Proprio la Guardia di Finanza all'Adnkronos ha parlato dei rischi dovuti a quella manovra spericolata nel cuore dlela notte. "Potevamo morire". Lunedì la capitana della nave umanitaria sarà interrogata dal Gip ad Agrigento. Il comandante della Sea Watch in questo momento si trova agli arresti domiciliari. La Procura infine ha convalidato la richiesta di sequestro della nave avanzata dalla Guardia di Finanza. In questo modo sarà possibile verificare e d accertare tutti i movimenti della nave nel porto di Lampedusa in quei momenti di terrore per i finanzieri a bordo della motovedetta. La Gdf comunque ha preso atto delle scuse della Rackete: "Prendiamo atto delle scuse.
Si è resa conto che ha causato un danno, ha riconosciuto, come si fa tra la gente di mare, di aver creato una situazione che non avrebbe voluto causare", ha affermato all'Adnkronos il generale Alessandro Carrozzo, Comandante del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo. Ma di certo le scuse non cancelleranno le accuse contro la "capitana" della Sea Watch.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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