Cronache

Melfi, poliziotto aggredito da due detenuti

A Melfi, l'ennesima aggressione ai danni di un agente della Polizia Penitenziaria, dimostra quanto sia precaria la sicurezza nelle carceri italiane

Melfi, poliziotto aggredito da due detenuti

Negli ultimi quindici anni si sono contate oltre duemila aggressioni ai danni degli agenti della Polizia Penitenziaria il cui organico, a sua volta, è stato falcidiato di circa undicimila unità. Le carceri italiane - sovraffolate e fatiscenti - diventano teatro di episodi violenti come quello verificatosi negli scorsi giorni in quel di Melfi, Comune in provincia di Potenza.

Protagonisti due fratelli originari di Molfetta detenuti per ricettazione, furto e droga, uno con fine pena nel 2021 e l'altro nel 2026. Da qualche tempo entrambi mostravano segni di irrequietezza. L'agitazione degli stessi è culminata nel momento in cui si sono scagliati verso le 10 del mattino - come denuncia il Coordinamento sindacale penitenziario - contro un poliziotto. Secondo una prima ricostruzione, la vittima sarebbe stata afferrata per il collo per poi essere colpita da una scarica di calci e pugni. Dopo il pestaggio, gli aggressori si sono barricati all'interno del locale passeggi. Pronto l'intervento - ma alquanto inutile - del comandante del reparto e del direttore del carcere. I due uomini minacciavano gli operatori brandendo lamette e bastoni a punta. Essi sono stati bloccati solo in seguito ad una colluttazione nella quale gli operatori hanno riportato contusioni e lesioni giudicate guaribili in sette giorni. Più preoccupanti, invece, le condizioni dell'agente penitenziario aggredito e ora ricoverato nell'ospedale di Melfi.

Non si è fatto attendere il disappunto di Domenico Mastrulli, segretario nazionale del Coordinamento sindacale penitenziario:

"L'episodio verificatosi è la conferma che a rimetterci sono sempre uomini della Polizia Penitenziaria, di fronte alla estesa impunità e alla libertà di minacciare e aggredire gli operatori della sicurezza".

Aggiunge Leo Beneduci dell'Osapp:

"In tali condizioni è quanto mai urgente che il Guardasigilli Bonafede e il Sottosegretario delegato Morrone si preoccupino. Da un lato di dotare la Polizia Penitenziaria di maggiori organici. Nonché, quindi, di concreti strumenti anti aggressione.

Sparay al peperoncino e teaser per esempio".

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