Cronache

Meloni, referendum contro reddito cittadinanza: "Pastrocchio inutile"

La leader di Fratelli d’Italia si dice favorevole al referendum abrogativo per contrastare il reddito di cittadinanza: "Il compito dello Stato è favorire il lavoro"

Meloni, referendum contro reddito cittadinanza: "Pastrocchio inutile"

Giorgia Meloni si scaglia contro il reddito di cittadinanza, e per farlo sceglie di intervenire con una lettera pubblicata sul quotidiano “Libero” e riportata su "Il Secolo d'Italia".

Sostenendo apertamente la proposta del direttore Vittorio Feltri, si dice infatti intenzionata a puntare verso la soluzione di un referendum abrogativo per contrastare la riforma. “Fratelli d’Italia è pronta a costituire i comitati per la raccolta delle firme”. Per la Meloni è necessario fermare “la follìa del reddito di cittadinanza”, così da “aiutare l’Italia che allo Stato chiede non elemosina, ma libertà di lavorare e produrre”. “Compito dello Stato è favorire il lavoro, mentre la soluzione partorita dal governo non è altro che “un pastrocchio inutile, lo dicono i numeri”.

Non solo lavoro, comunque, nell’affondo della Meloni, dato che è necessario, per uno Stato che voglia essere giusto, guardarsi bene intorno per capire quali possono essere le necessità degli italiani. “Per Fratelli d’Italia lo Stato ha il dovere morale di aiutare chi non può, per ragioni oggettive, lavorare. I bambini (la nostra proposta storica si chiama reddito d’infanzia), gli invalidi (raddoppiando l’assegno di invalidità) e gli anziani (alzando le pensioni minime e anticipando la pensione sociale agli over 60 privi di reddito). Per tutti gli altri, invece, il compito dello Stato è favorire il lavoro, creando i presupposti per la crescita e mettendo chi può assumere in condizione di farlo”.

In apparenza sembra una riforma che punta a contrastare la povertà, ma “la povertà si sconfigge solo creando ricchezza, secondo la leader di Fratelli d’Italia, che lancia una proposta alternativa a quella sostenuta dal governo. “Il costo complessivo del Rdc per il 2019 è di 7,1 miliardi: destiniamo quei soldi ad abolire la fattura elettronica, a pagare i debiti della Pubblica amministrazione, a ridurre le tasse alle imprese che assumono.

Ne beneficerebbe l’Italia migliore, quella che ha voglia di fare e chiede solo di essere messa in grado di dimostrare quanto vale”.

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