Merkel bacchetta Zelensky, 90 dosi di vaccino e Orban: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: l'italiano bloccato in Ucraina, le frasi di Joe Biden e la variante Xe

Merkel bacchetta Zelensky, 90 dosi di vaccino e Orban: quindi, oggi...
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- non sopporto più l’ipocrisia. Sulla vittoria di Orban in Ungheria il Corriere scrive che il merito va anche al fatto che il suo partito “Fidesz” abbia “speso in propaganda dieci volte più dell’opposizione”. Propaganda. Scusate, ma perché da noi la chiamiamo “campagna elettorale” e se un leader ci sta antipatico diventa “propaganda”?

- l’altro motivo che avrebbe favorito Viktor Orban è l’aver “disegnato collegi elettorali che lo favoriscono”. Perché, scusate, cosa accade in Italia dall’alba dei secoli? Non siamo forse il Paese dove le leggi elettorali vengono riscritte ogni 5 anni per permettere al governo uscente di vincere o di perdere con meno scarto?

- la storia del detenuto evaso in un paesino in provincia di Como, nascosto - pare - dai suoi compaesani è pazzesca. Gli “sbirri” gli danno la caccia e l’intera valle lo cela alle forze dell’ordine fornendogli alloggio, biancheria e cibo. È un crimine, e lui magari sarà un bandito di prima categoria, ma la vicenda ha dei contorni romantici

- Angela Merkel rompe il silenzio e risponde piccata alle provocazioni di Zelensky, che l'aveva accusata di essere la causa del mancato ingresso nell'Alleanza Atlantica e quindi del massacro russo a Bucha. L'ex cancelliera "è convinta di aver preso la decisione giusta nel 2008 quando bloccò l'adesione dell'Ucraina alla Nato". Se è uscita da mesi di riservatezza, vuol dire solo una cosa: che la signora Angela deve essere davvero infuriata per l'attacco del presidente ucraino

- perfetta sintesi, in una frase, di Domenico Quirico sulla Stampa: “Gli americani pensano alla vittoria, gli europei alla pace che seguirà”. Il motivo? Tra Washington e Kiev ci sono migliaia di chilometri di distanza. Da Bruxelles molti meno. E siamo noi a rischiare di provare l’ira funesta di un eventuale Putin sconfitto

- il Papa al Corriere: “La mia visita a Kiev? Sono disposto a fare tutto”. Bergoglio alla Stampa: “Andare a Kiev? Non so se convenga”. Su altri giornali la stessa altalena di interpretazioni. Ma quindi, va o non va?

- sulla quarta dose, c’è chi scrive che “le indicazioni dell’Agenzia del Farmaco non potranno contraddire quanto gli Stati stanno già facendo”. Come, scusa? Quindi se un altro giro di vaccino fa bene, e in quale misura, lo decide la scienza o un tetro bilanciamento tra interessi politici e dati medici?

- arriva la variante Xe del Covid. Chettepossino

- sulla strage di Bucha adesso non buttiamoci nel complottismo, eh. Limitiamoci ai racconti degli inviati. Alle foto dei cronisti. Alle testimonianze dei sopravvissuti. Che quelli sono morti davvero. E non si scherza mica. Però mi ha fatto riflettere leggere la velina del Pentagono che, mentre Biden chiedeva un processo per Putin, affermava di non essere in grado di "confermare in modo indipendente" le responsabilità su quanto successo. Non conferma né smentisce: perché?

- "Recentemente ho rivisto uno dei miei film italiani preferiti, 'Amici Miei'. E ci siamo divertiti a constatare che oggi quel film durerebbe 3 minuti. La maggior parte delle scene del film di Monicelli, a partire da quella degli schiaffi ai passeggeri del treno, non passerebbero al vaglio del politicamente corretto". Applausi a scena aperta per Carlo Conti

- il mondo è pieno di matti. Un 60enne di Magdeburgo si è fatto iniettare 90, dicasi novanta, dosi di vaccino anti-Covid per poter vendere green pass ai no vax. Una cosa è certa: la dose booster leui se l'è fatta. Però un seggerimento: invece dei green pass potrebbe vendere anticorpi, diventerebbe milionario

- sapete chi è, o era, "l'uomo più pericoloso del mondo" per Joe Biden? Putin? Il capo dell'Isis? Xi Jinping? No, Rupert Murdoch, il magnate della tv. Ci sta, ma fa riflettere: se Trump avesse detto una cosa simile del capo del New York Times sarebbe venuto giù il finimondo

- si rompe un po' il fronte europeo sulle sanzioni. Da giorni c'è chi chiede di fare un passo in più, ma sia Austria che Germania frenano. Non possono fare a meno del gas di Putin e si vede dalle reazioni odierne all'ipotesi di chiudere i rubinetti dalla Russia. Non che a noi vada meglio, a dire il vero, anche se facciamo i gradassi. Domanda: siamo sicuri di essere consapevoli che, se mandiamo al diavolo Gazprom, poi le nostre bollette schizzano in alto?

- 10 minuti di ola per Zbigniew Boniek, che sul calcio moderno dice: "Giocatori con addosso 90 chili di muscoli basta siano sfiorati e cadono come prugne". Quale sarebbe la vera rivoluzione del pallone? Un po' meno fischi assurdi e basta con i giocatori che si rotolano sul campo manco fossero stati abbattuti da un missile terra aria

- storia pazzesca dalla Ong Mediterranea.

Un italo-ucraino è stato fermato al confine con la Polonia mentre cercava di rientrare in Italia. Il motivo? In quanto ucraino, deve restare nel Paese d'origine e combattere. Lo prevede la legge marziale firmata da Zelensky. O resta o viene arrestato per diserzione

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