A un mese dal terremoto resta l'emergenza sciacalli

Quattro nigeriani fermati ad Amatrice: si aggiravano tra le macerie spacciandosi per volontari. Denunciati ed espulsi

A un mese dal terremoto resta l'emergenza sciacalli

Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli cercano di tornare alla normalità. Il governo prevede una spesa di almeno quattro miliardi e promette una ricostruzione rapida e fedele al passato.

Ma mentre lo sciame sismico agita ancora le notti dei terremotati, non si arresta nemmeno un'emergenza che fin dall'indomani del sisma preoccupa chi non è potuto rientrare nella propria casa e magari si è spostato altrove per non passare l'inverno in tendopoli. La polizia continua infatti a fermare gli sciacalli che cercano di approfittare delle case vuote per razziare quello che trovano.

L'ultimo caso risale solo a un paio di giorni fa, quando una pattuglia della stradale ha fermato quattro persone di origini nigeriane a bordo di un auto che si aggiravano con fare sospetto nella zona di Amatrice. Agli agenti i quattro hanno detto di essere in zona per distribuire materiale didattico (libri, penne e quaderni) ai ragazzi delle scuole e per rendere credibile la giustificazione hanno effettivamente mostrato qualche quaderno.

Perquisendo il veicolo, però, i poliziotti hanno trovato strumenti adatti allo scasso e a forzare serrature.

I nigeriani sono quindi stati denunciati ed è stato loro consegnato un foglio di via obbligatorio con il divieto di ritorno presso il Comune di Amatrice per tre anni.

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