Cronache

"Mi dicono falsa invalida solo perché sono nera"

Una donna reggiana: "Aggredita davanti a scuola da genitori che volevano cedessi il posto alla mamma di un disabile: ma sono invalida anche io. È razzismo"

"Mi dicono falsa invalida solo perché sono nera"

Un brutto episodio, quello verificatosi a Reggio Emilia. Una donna aggredita davanti alla scuola del figlio in quanto presunta "falsa invalida". Accerchiata da un gruppo di genitori davanti al figlio di nove anni.

In realtà, malmenata "perché nera": questa l'accusa di Jean Tshibuabua Kakoyi, 48 anni, pastore evangelico, operaio e marito di Huila Zona Sini. Che, a detta del coniuge, sarebbe stata aggredita "soltanto perché è nera, africana, diversa". Un episodio giudicato così grave da comportare una denuncia ai carabinieri: "mia moglie quel pomeriggio è finita all’ospedale, in preda a una crisi di ansia, non riusciva neanche a respirare. Ora ha paura a tornare lì."

Ma qual è la ragione all'origine del tutto? L'utilizzo, da parte della signora Sini, di un posteggio per disabili. A cui, secondo diversi genitori, non avrebbe diritto.

"Mia moglie ha subìto un incidente anni fa, si è sottoposta a tredici interventi e ora è invalida all'80% - spiega il pastore al Resto del Carlino - Ha un permesso auto ma da anni ci sono persone che vengono a chiederle di non mettere lì il veicolo". Venerdì scorso, prosegue l'uomo "è stata aggredita da un gruppo di genitori che sostenevano non potesse parcheggiare la macchina nel posto disabili, perché c’era la madre di una scolara portatrice di handicap che ne aveva bisogno. Ma è una solidarietà discriminatoria.

Non si può difendere un invalido facendo discriminazione verso un altro."

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