La villa dove vivono hanno deciso di occuparla. Si sono barricati all'interno del centro di accoglienza dopo aver cacciato il custode notturno. Era l'alba di ieri, a Bologna. Nella struttura denominata Villa Aldini che ospita circa 100 migranti.
La protesta dei migranti
Circa 30 profughi hanno deciso di inscenare una protesta contro i tempi d'attesa per il rilascio dell'eventuale permesso di soggiorno, per i troppi dinieghi ricevuti (come se ottenere i documenti fosse un diritto) e per l'elargizione del pocket money.
Le trattative
Quando sul posto sono arrivati i responsabili della struttura (gestita da un insieme di coperative, capeggiate dall'Arcolaio) e il funzionario della prefettura, hanno trovato i cancelli sbarrati e alcuni striscioni appesi. Dopo una trattativa serrata, la prefettura ha fatto sapere - come scrive il Resto del Carlino - di essere disponibile al confronto. E così, smobilitata la protesta, alcuni "delegati" dei migranti sono stati accolti e ricevuti per ascoltare le loro rimostranze.
L'incontro in prefettura
Proteste che però sembrano pretestuose. I profughi infatti lamentano i tempi di attesa prima di avere una risposta dalle commissioni territoriali che valutano la loro domanda d'asilo.
Ma non solo. A finire nel mirino sarebbero, secondo quanto scrive il Carlino, "l’ondata di dinieghi definitivi delle loro richieste d’asilo che, a loro dire, arrivano dopo anni quando ormai sono integrati nella comunità bolognese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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