Cronache

Milano, auto d'epoca perde una ruota e uccide un motociclista

A Milano un motociclista 39enne è stato colpito in pieno da una ruota che si è staccata da un'auto d'epoca: inutile la corsa all'ospedale, dove il centauro è morto

Milano, auto d'epoca perde una ruota e uccide un motociclista

Tragico incidente a Milano: un motociclista è stato ucciso da una ruota che si è staccata da un'auto d'epoca centrandolo in pieno.

L'incidente si è verificato questa mattina poco prima delle 11 nella periferia nord-ovest di Milano. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che la ruota posteriore sinistra di un'auto d'epoca, che stava percorrendo il cavalcavia del Ghisallo verso l'autostrada, si sia staccata dal mezzo e, a causa della velocità sia schizzata oltre il jersey che separa le corsie, volando letteralmente sopra a un motociclista che arrivava dalla direzione opposta, urtando il guardrail per poi colpire in pieno al petto il centauro.

Il pneumatico ha colpito alla testa il centauro, che in sella alla sua Triumph Speed Triple non ha potuto fare nulla per evitare l'impatto, lo ha sbalzato dal suo mezzo e buttato a terra, dove ha colpito violentemente la testa e il torace sull'asfalto. Subito è partita la chiamata al 118 e un'ambulanza è arrivata sul posto in pochi minuti. Le lesioni riportate dall'uomo sono parse immediatamente gravissime.

Il motociclista 39enne, Vittorio Ramponi, è stato portato in condizioni disperate all'ospedale Policlinico di Milano, dove è morto poco dopo. La caduta gli aveva causato traumi gravissimi alla testa e al torace e per il centauro, che era in arresto cardiaco, non c'è stato nulla da fare. La vittima, che lavorava in un’agenzia pubblicitaria, era originario di Desio e lascia la moglie e due figli.

L'auto d'epoca è una Volkswagen Tipo 181 del modello "Pescaccia", guidata da un 35enne. La polizia locale ha eseguito i rilievi di rito sul posto e ha ricostruito la dinamica dell'incidente.

Il pm ha disposto il sequestro dei veicoli per accertamenti e l’autopsia sul corpo del 39enne.

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