Cronache

Dell’Utri torna libero: ha scontato la sua pena

Marcello Dell’Utri, ai domiciliari dal luglio del 2018 per motivi di salute, da domani torna libero. L’ex senatore di Fi resta imputato sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia e per aver sottratto centinaia di libri antichi

Dell’Utri torna libero: ha scontato la sua pena

Marcello Dell’Utri da domani sarà un uomo libero. L’ex senatore di Forza Italia, condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, era in detenzione domiciliare per motivi di salute da luglio del 2018.

Il 3 dicembre finirà di scontare la sua pena e potrà lasciare la sua abitazione di Milano. Dopo un breve fuga in Libano, tentata alla vigilia della pronuncia della Cassazione che ha poi reso definitiva la condanna, l’ex manager di Publitalia venne estradato in Italia. Tornato nel nostro Paese venne condotto in carcere nel maggio del 2014. Nel luglio 2018, dopo una lunga battaglia legale, aveva lasciato il carcere per problemi cardiaci ed era stato posto ai domiciliari.

""Finalmente un Natale di libertà per l'amico Dell'Utri, finisce la detenzione domiciliare, e anche se difficilmente si potranno sanare certe ferite nell'animo potrò finalmente abbracciare un amico vero", ha detto l'ex deputato di Napoli, Amedeo Laboccetta, "Una persona seria e un grande uomo di cultura che ha dovuto sopportare il peso del giustizialismo nonostante l'età e la sua salute rispetto a cui il mondo politico è rimasto impassibile per troppo tempo".

Dell'Utri è stato detenuto in regime di alta sicurezza nel carcere di Parma e successivamente trasferito nel penitenziario di Rebibbia. Infine, all’ex senatore erano stati concessi i domiciliari per ragioni di salute ed ha goduto della liberazione anticipata prevista dalla legge.

Le vicende giudiziarie dell'ex manager di Publitalia, però, non sono terminate. Dell’Utri, infatti, è sotto processo anche a Napoli e Milano con l’accusa di sottrazione di centinaia di libri antichi. Inoltre è imputato al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. In primo grado gli sono stati inflitti 12 anni.

Oggi è ancora in corso l'appello.

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