Sono scene che hanno dell'assurdo quelle riprese da un paziente dell'ospedale Pellegrini di Napoli. Nella clip si vedono decine di persone che corrono e aggrediscono sanitari e forze dell'ordine nel cortile interno dell'ospedale. Da una prima ricostruzione da parte delle forze dell'ordine, pare che i parenti di un uomo ucciso in un agguato di camorra pare volessero fare irruzione all'interno della struttura ospedaliera. Impossibilitati a fare ingresso nell'ospedale per le restrizioni contro il Covid, i parenti sono andati in escandescenze, scambiando un carabiniere per un giornalista. Sono stati minuti di gran confusione, che hanno spaventato i pazienti ricoverati e i sanitari, che purtroppo vivono queste situazioni con troppa frequenza.
A pubblicare il video è stato Francesco Emilio Borrelli, consigliere del comune partenopeo, che da anni è impegnato nella denuncia dei gravi fatti che avvengono sul territorio napoletano. "Una rissa piena di violenza davanti a pazienti e personale medico. Guardie giurate e carabinieri che tentano di evitare il peggio", si legge nella nota del consigliere che accompagna il video.
Le immagini parlano da sé: "Gli ospedali oramai sono teatro costante di ogni genere di azione criminale e violenta con soggetti spesso legati alla criminalità che addirittura come è successo in passato sparano nei pronto soccorso o li devastano proprio come è già successo al Pellegrini". Gli ospedali di Napoli sono quotidianamente palcoscenico di violenze e aggressioni nei confronti di medici e personale ma anche di scontri tra parenti. Una situazione diventata ormai insostenibile, come denunciato anche da Francesco Emilio Borrelli: "I pronto soccorso della nostra città vanno militarizzati, non c'è alternativa. La situazione è palesemente fuori controllo. È vero che bisogna recuperare il salvabile ma è necessaria assolutamente anche un minimo di rigida repressione". Il consigliere ha allertato immediatamente il Direttore della Asl Napoli 1 Verdoliva per i necessari interventi e le denunce del caso.
A dare maggiori dettagli sull'accaduto è l'associazione Nessuno tocchi Ippocrate, che su Facebook denuncia: "Dopo la sparatoria che è accaduta oggi a Napoli, amici e parenti della vittima si sono riversati all'interno dell'ospedale della Pignasecca, dove hanno seminato il panico tra civili e sanitari". L'omicidio è avvenuto davanti a un tipico basso napoletano adibito a circolo ricreativo nei pressi di Porta Nolana, quando è stato raggiunto dai sicari che l'hanno crivellato di colpi. L'uomo è morto sul colpo. In assenza di testimoni, le forze dell'ordine sono impegnate a ricostruire la vicenda e pare che a sparare siano state due pistole o una mitragliatrice, visti i circa 20 bossoli rinvenuti sul luogo del crimine.
L'ipotesi più probabile secondo gli inquirenti è che l'uomo sia caduto vittima di una faida ventennale tra clan della Camorra. La vittima, infatti, si ritiene sia legata a uno dei clan che si contendono l'area del Mercato.
"Abbiamo paura di lavorare! Non riusciamo a concentrarci e la mancanza di concentrazione può essere pericolosa per noi, nonché letale per i pazienti!", si legge nella nota dell'associazione Nessuno tocchi Ipocrate, firmata dal presidente dott. Manuel Ruggiero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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