Milleproproghe, la protesta di Flixbus: "Un blitz in prima regola"

Nel decreto una norma che taglierebbe fuori la società dal mercato dei trasporti

Milleproproghe, la protesta di Flixbus: "Un blitz in prima regola"

Non è soltanto dei tassisti la protesta sull'ultimo decreto Milleproproghe. Tra gli emendamenti, oltre a quello contestato dagli autisti, perché rimanda la norma sui servizi come Uber, ce n'è anche uno che poco piace a Flixbus, la società degli autobus low cost.

"Un blitz in prima regola", sostiene l'amministratore delegato Andrea Incondi di Flixbus Italia, sentito dal Fatto Quotidiano, al quale spiega che nelle quattro righe di uno degli emendamenti, inserito all'ultimo momento e approvato il 16 febbraio in Senato - ora alla Camera -, c'è di fatto l'esclusione della società di trasporto dal mercato italiano.

Flixbus rischia di diventare illegale, perché le autorizzazioni alle tratte interregionali potranno essere concesse soltanto a chi ha come "attività principale è il trasporto di passeggeri su strada". Ma sostiene Incondi che la società, essendo prima di tutto una piattaforma online, sarebbe dunque esclusa.

Diversa l'opinione dell'Anav,

l'associazione di autotrasporto viaggiatori associata a Confindustria, che contesta la legittimità dell'operatore low cost nato in Germania nel 2011, per cui anche la Cgil sottolinea la necessità di una "regolarizzazione".

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