
Il governo israeliano ha deciso di annullare le sanzioni previste contro Gaza, tra cui la chiusura del valico di Rafah e la limitazione degli aiuti umanitari. La decisione arriva dopo che Hamas ha restituito otto corpi di ostaggi uccisi e promesso la consegna di altri quattro.
Benjamin Netanyahu, però, mantiene una linea dura: in un’intervista alla Cbs ha avvertito che, se Hamas non accetterà di disarmarsi, “si scatenerà l’inferno”. La tensione resta altissima, mentre continuano le mediazioni.Tv Israele, il governo ha deciso di annullare le sanzioni
Il governo israeliano ha deciso di annullare le sanzioni previste per oggi, che avrebbero dovuto includere la limitazione degli aiuti umanitari e la chiusura del valico di frontiera di Rafah tra Gaza ed Egitto. Lo riferisce l'emittente pubblica Kan. Le misure erano state adottate dopo che Hamas aveva inizialmente consegnato solo i resti di quattro dei 28 ostaggi uccisi. La revoca delle sanzioni è stata presa dopo che Hamas ha restituito ieri sera i corpi di altri quattro ostaggi (il processo di identificazione potrebbe richiedere fino a due giorni) e ha annunciato che oggi restituirà altre quattro salme.
Netanyahu: "Se Hamas non si disarma, si scatenerà l'inferno"
"Se Hamas non accetterà di disarmarsi, si scatenerà l'inferno". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista alla Cbs News. "Abbiamo concordato di dare una possibilità alla pace. Portiamo a termine la prima parte e ora diamo la possibilità di fare la seconda" ha poi aggiunto.
Times of Israel: "Mercoledì Hamas restituirà altri 4 corpi2
Hamas ha informato i mediatori che mercoledì trasferirà in Israele altri quattro corpi di ostaggi deceduti. E' quanto riporta il Times of Israel citando come fonte "un diplomatico mediorientale". Con questi nuovi trasferimenti, il numero dei corpi degli ostaggi restituiti da Hamas salirebbe a 12, mentre altri 16 rimarrebbero nella Striscia di Gaza. Hamas ha affermato di aver bisogno di tempo per raggiungere tutti i corpi, poiché alcuni di essi si trovano sotto le macerie degli edifici e dei tunnel bombardati dall'esercito israeliano, mentre altri si trovano in aree sotto il controllo delle Idf.