
Ieri mattina un gruppo di attivisti pro Palestina, in realtà pro terroristi di Hamas e antisionisti, ha inscenato davanti all'ingresso della nostra redazione di Milano una manifestazione di protesta minacciandoci per le nostre posizioni sulla guerra di Gaza, posizioni che riconoscono le ragioni di Israele. Legittimo, ovviamente, non siamo per il divieto di esprimere opinioni contrarie alle nostre. Ma al netto del fatto che un conto sono le opinioni e altro sono le minacce e che la libertà di stampa non dovrebbe mai essere contestata, quello che ci ha preoccupato non sono stati i loro slogan violenti e insensati, bensì il silenzio con cui il circo massimo della libera informazione convocato in seduta permanente per vigilare sul governo delle destre abbia accolto la notizia senza proferire parola. Immaginate se un gruppo di attivisti di Forza Nuova avesse manifestato sotto la sede de La Repubblica minacciando i suoi giornalisti: ecco, è certo che in quel caso la Federazione nazionale della Stampa si sarebbe mobilitata in difesa della libera informazione contro il fascismo imperante, il Parlamento avrebbe sospeso la seduta in solidarietà al vile attacco ai colleghi di Repubblica, la Schlein e compagnia avrebbero urlato ai quattro venti il loro sdegno. Se a essere minacciati sono i giornali non di sinistra niente di tutto questo, anzi ben venga la libertà di minaccia e di insulto.
A me questi pro-Pal, ragazzotti invasati senza arte né parte, fanno tenerezza, a farmi paura sono quei politici e quegli intellettuali che i principi di democrazia e la libertà li invocano per se stessi anche quando non sono messi in discussione, ma li negano a chi non la pensa come loro. Dio ci scampi da essere governati da gente di tale risma.