Cronache

Addio a Ermolli. Una vita da super consulente

Bruno Ermolli si è spento dopo una lunga malattia: fin dagli anni Settanta è stato consulente delle grandi aziende italiane. Lavorò anche con Silvio Berlusconi

Morto Bruno Ermolli, super consulente delle grandi aziende italiane

Si è spento a Milano Bruno Ermolli. Nato nel 1939 a Varese, era malato da tempo. Nominato Cavaliere del lavoro nel 2002, è stato uno dei più noti consulenti aziendali di Milano e ha ricoperto il anche prestigioso ruolo di presidente del Teatro alla Scala. Nel 2001 ha ricevuto l'ambito riconoscimento dell'Ambrogino d'oro. La sua scalata sociale a Milano inizia nel 1970, quando fonda Sin&rgetica, che in pochi anni diventa una delle pimarie realtà meneghine nel settore della consulenza di strategie di impresa, finanza e management.

L'esperienza e le sue ben note doti strategiche gli permettono di presiedere l’Associazione nazionale delle società di consulenza di direzione ed organizzazione dal 1980 al 1982, anni in cui diventa promotore e presidente della neonata Federazione nazionale del terziario avanzato. Per Bruno Ermolli gli anni Ottanta sono stati il decennio d'oro. È in questo periodo che entra in contatto con le più importanti aziende di Milano e della Lombardia in qualità di consulente, spesso ricoprendo anche incarichi importanti nei Consigli di amministrazione.

È accaduto, per esempio, con la Camera di Commercio di Milano, l'Università Bocconi; il Politecnico, il FAI (Fondo Ambiente Italiano) e la Fondazione Milano per la Scala. Bruno Ermolli è entrato anche nel Cda di Mondadori e di Mediaset in occasione del riassetto delle società, instaurando uno stretto rapporto di fiducia reciproca con Silvio Berlusconi. Sono tanti i consigli forniti da Ermolli a Silvio Berlusconi, che ha sempre tenuto in grande considerazione la sua opinione.

Tra il Cavaliere ed Ermolli c'era una grande stima, al punto che Berlusconi pare gli chiese in diverse occasioni di ricoprire incarichi ministeriali. Una richiesta importante che, però, lui rifiutò cordialmente, preferendo continuare a svolgere il suo lavoro di consulente per le grandi realtà aziendali e industriali. Tuttavia, venne comunque coinvolto in importanti decisioni dalla presidenza del Consiglio dei ministri in qualità di esperto.

Il presidente Fininvest Marina Berlusconi ha dichiarato: "Tutto il Gruppo Fininvest deve molto a Bruno Ermolli, assoluto protagonista del mondo dell’impresa e della cultura. Un professionista tanto capace quanto discreto, in grado di trovare sempre le migliori soluzioni anche ai problemi più complessi grazie ad una intelligenza acuta, alla pazienza infinita, alla capacità di cogliere le diverse sensibilità dei suoi interlocutori e di rispettarle. Ma assieme a tutto questo aveva anche una profonda visione strategica, che è risultata fondamentale per realizzare la crescita delle nostre aziende". Marina Berlusconi, quimid, ha aggiunto: "Se tutti gli dobbiamo molto, io personalmente gli devo ancora di più: è stato un eccezionale maestro e per oltre vent’anni i suoi preziosi consigli mi hanno aiutato non solo sul lavoro. Ma è stato anche un amico vero, sincero, su cui ho sempre potuto contare per merito della sua grande umanità, con la quale ha saputo costruire una bellissima famiglia cui mi stringo con tutto l’affetto di cui sono capace".

La fama di Bruno Ermolli nel corso degli anni si espanse al punto da raggiungere anche alcune delle multinazionali più grandi del pianeta ma anche gli enti e le Pubbliche amministrazioni. Ha dedicato la sua vita alla consulenza aziendale ma non ha mai tralasciato l'importanza del ruolo della cultura nella società italiana, come dimostra il fatto che fu uno dei promotori delle famose serate pucciniane a Torre del Lago.

Ha trascorso la sua vita adulta a Milano ma amava trascorrere l'estate tra i suoi vigneti della Costa Azzurra, dalla quale ricavava un superbo vino rosè. Lascia due figli, di cui uno segue da anni le orme paterne nella consulenza aziendale.

Le esequie si svolgeranno domani nella chiesa di San Marco, uno dei luoghi maggiormente legati alla sua vita a Milano.

Commenti