Napoli, preso il piromane dei cassonetti dei rifiuti

Arrestato dalla polizia il presunto piromane che tra marzo e settembre scorso ha incendiato cassonetti dei rifiuti nel centro storico di Napoli

Napoli, preso il piromane dei cassonetti dei rifiuti

Aveva seminato angoscia tra i residenti del centro storico di Napoli. La frequenza con cui venivano incendiati i cassonetti dei rifiuti, oltre a preoccupare, creava danni e disagi agli abitanti delle zone colpite e all’Asìa, la partecipata del Comune di Napoli che ne era proprietaria. Oggi, al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli, gli agenti della Squadra mobile della Questura di Napoli e del commissariato Decumani hanno arrestato il 41enne Vincenzo Granata. I poliziotti hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli.

Gli episodi incendiari di cui è accusato Granata si sono susseguiti tra marzo e settembre scorso, tutti nel centro storico di Napoli, e in due casi hanno interessato auto e moto in sosta lungo la strada. Nella sola notte del 12 giugno scorso si verificò il danneggiamento, in seguito ai roghi innescati, di 22 campane della raccolta differenziata. In varie circostanze, inoltre, il fuoco appiccato ai cassonetti ha raggiunto le dimensioni di un incendio, come avvenuto il 27 settembre scorso in via Santa Maria La Nova, quando le fiamme hanno finito per avvolgere due auto parcheggiate e hanno raggiunto il secondo piano di uno stabile danneggiando abitazioni private e negozi.

Le attività di indagine, anche di carattere tecnico, hanno consentito di stringere il cerchio intorno all’indagato.

Servizi di osservazione e appostamento effettuati in orari notturni dal personale della Polizia di Stato nei luoghi principalmente colpiti, l’acquisizione e l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, l’acquisizione di immagini anche fotografiche dell’indagato, una perquisizione e il conseguente sequestro di suoi vestiti, poi comparati con quelli risultanti dalle immagini analizzate, e l’analisi del sistema di lettura targhe - che ha consentito di monitorare il transito della moto del Granata negli orari corrispondenti a quelli di innesco dei roghi – hanno permesso agli investitori di raccogliere gli elementi necessari per accusare l'arrestato degli incendi dolosi che si sono susseguiti negli ultimi mesi.

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