Nelle buste delle schede dall'estero passaporti e assegni

Nelle buste delle schede dall'estero passaporti e assegni

Un assegno da 7 mila pound; una lettera indirizzata ad una banca; ma anche un passaporto ed una nota di protesta al Consolato per sottolineare che l’elettore non poteva più votare in quanto deceduto. Ma anche scontrini fiscali e altri oggetti.

Nelle buste contenenti le schede per il referendum costituzionale votate dagli italiani all’estero e che verranno scrutinate nell’hangar di Castelnuovo di Porto, vicino Roma, dove sono allestiti i seggi per il voto all’estero. La percentuale di "intrusi" maggiore nelle buste provenienti dal Sud America.

A raccontare di questi ritrovamenti sono il consigliere regionale del Lazio del M5S, Davide Barillari, e Saverio Dauria, entrambi rappresentanti di lista per il No nei seggi della Circoscrizione Estero. "Abbiamo trovato un assegno da 7 mila pound, di una persona che eventualmente si è sbagliata con le buste a casa", racconta Barillari, "Poi anche un passaporto, diverse con degli scontrini fiscali e una lettera per una banca. Una signora invece ha scritto al Consolato per segnalare il decesso del marito e che quindi non dovevano più contattarlo per il voto all’estero...

È una confusione completa, non riusciamo a controllare, ogni seggio fa di testa sua, ci sono schede aperte, voti duplicati. Noi annotiamo tutto e segnaliamo, stanno usando in maniera scorretta gli elenchi cartacei prima mettono la scheda nell’urna e poi controllano se ha già votato

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